Impianti fotovoltaici: in Lombardia troppi pannelli e poca energia
Nel 2010 gli impianti sono raddoppiati, ma l'energia solare prodotta equivale in media ad accendere una lampadina per ciascun lombardo. Così, il Pirellone si prepara a varare una serie di norme per tutelare il verde e il paesaggio
30 March, 2011
La Regione Lombardia prova a mettere ordine in mezzo all’anarchia degli impianti fotovoltaici. Il Pirellone è infatti pronto ad approvare una serie di norme per tutelare il paesaggio e il verde dal proliferare dei pannelli fotovoltaici, che nell’ultimo anno sono raddoppiati.
A convincere i vertici regionali di schiacciare Il pedale del freno ha pesato il fatto, secondo il Corriere della Sera, che i costi superano i benefici dell’energia solare. Gli impianti sono raddoppiati, ma l’energia prodotta è poca: in tutta la Regione l’energia derivante dal sole accende in media una lampadina per ciascun abitante. C’è poi l’impatto elevato sul territorio, soprattutto nelle aree agricole o paesaggistiche, segnalate da molte province. Una proliferazione di impianti favorita soprattutto dagli incentivi statali. Per questo, la Regione attende anche di vedere se il governo rinnoverà o meno gli incentivi.
Intanto, fa sapere l’assessore regionale Raimondi, il provvedimento è pronto e punta a dire stop ai pannelli nelle aree paesaggistiche o nei terreni agricoli dedicati a produzioni di pregio, privilegiando invece l'uso di zone degradate o aree dismesse. Contro la giungla fotovoltaica va all’attacco anche Confagricoltura secondo cui alcune società, che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura, si sono accapparrate aree coltivabili per installare pannelli fotovoltaici. Un meccanismo che ha creato distorsioni nel mercato dei terreni agricoli perché certe aree che La Regione Lombardia prova a fare ordine tra l’anarchia degli impianti fotovoltaici. Il Pirellone è infatti pronto ad approvare una serie di norme per tutelare il paesaggio e il verde dal proliferare dei pannelli fotovoltaici che, nell’ultimo anno sono raddoppiati.
A convincere i vertici regionali a schiacciare Il pedale del freno ha pesato il fatto che i costi superano i benefici dell’energia solare. Gli impianti sono raddoppiati ma l’energia prodotta è poca: in tutta la Regione l’energia da sole accende in media una lampadina per ciascun abitante. C’è poi l’impatto elevato sul territorio, soprattutto nelle aree agricole o paesaggistiche, segnalate da molte province. Una proliferazione di impianti favorita soprattutto dagli incentivi.
Per questo, la Regione attende anche di vedere se il governo rinnoverà o meno gli incentivi. Intanto, fa sapere l’assessore regionale Raimondi, il provvedimento è pronto e punta a dire stop ai pannelli nelle aree paesaggistiche o nei terreni agricoli dedicati a produzioni di pregio, privilegiando invece l'uso di zone degradate o aree dismesse. Contro la giungla fotovoltaica va all’attacco anche Confagricoltura che parla di società che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura ma che si sono accapparrate aree coltivabili per installare pannelli fotovoltaici. Un meccanismo che ha creato distorsioni nel mercato dei terreni agricoli perché certe aree che valevano 600 euro a ettaro sono state acquistate a più del triplo generando la figura dell’energy farmers, cioè gli agricoltori che diventano produttori di elettricità. Il problema resta però l’effetto dei pannelli sulla bilancia dell’energia prodotta. Secondo la Regione si è passati da 10.800 a 24.700 impianti in un anno, ma la potenza sviluppata è pari 348 megawatt, cioè 39 watt per abitante che equivale a una lampadina.
Stop alla giungla dei pannelli solari- da Il Corriere della Sera del 30.03.2011