Le associazioni delle rinnovabili al governo sul IV Conto energia: no ai limiti alle installazioni e a tagli eccessivi degli incentivi
Un cartello di associazioni del settore delle rinnovabili si rivolga al governo con una sola voce, chiedendo di rinunciare all'introduzione di tetti annuali per le installazioni e di evitare tagli drastici delle tariffe.
11 April, 2011
In un comunicato congiunto, le associazioni Aper, Assosolare, Asso Energie future e Grid parity chiedono unite al Governo che il fotovoltaico divenga una precisa scelta strategica per l’autonomia energetica del Paese e che il IV Conto energia sia ispirato da principi di sviluppo e non di penalizzazione del settore, quali: "salvaguardia degli investimenti già avviati dalle imprese, con certezza delle tariffe fissate solo sei mesi fa nel III Conto Energia, almeno fino a fine anno; nessun limite alle installazioni, annuale o cumulato, per tipologia o per taglia; diminuzione costante delle tariffe sul modello tedesco fino a un taglio che può arrivare a un massimo del 20% nel 2012; per chi comincia a costruire a metà 2011, riduzione degli incentivi non superiore al 10% (più un ulteriore 4% in caso di raggiungimento anticipato della soglia di 9,5 GW). Secondo le associazioni, “un limite alle installazioni sarebbe un limite allo sviluppo e pregiudicherebbe peraltro lo stesso funzionamento del meccanismo di incentivazione, impedendo i finanziamenti: le banche bloccherebbero tutto il credito, perché non potrebbero sapere quali tra le domande presentate andranno a buon fine”.
“Una riduzione delle tariffe superiore ai valori sopra indicati - tuonano - non sarebbe sostenibile dall’industria, a partire da quella italiana”. Un dato confermato dallo studio "Solar energy report", presentato dal Politecnico di Milano qualche giorno fa, secondo il quale tagli più drastici metterebbero a rischio oltre 100mila posti di lavoro dell’unico settore che è stato capace di crescere in un momento di crisi. Al contrario, “lo sviluppo organico delle installazioni – sottolineano le associazioni - e l’evoluzione della tariffa consentiranno al fotovoltaico di allinearsi ai costi dei Paesi Europei con rapidità, contenendo i costi complessivi e garantendo lo sviluppo”.
Aper e le altre fanno infine notare che gli incentivi per l'energia solare saranno necessari ancora per pochi anni.
“Alla grid parity mancano pochi anni, poi il fotovoltaico diventerà conveniente senza incentivi. Ignorare le richieste presentate in maniera unitaria dalle associazioni del settore fotovoltaico e delle rinnovabili significherebbe stroncare sul nascere il fiorire di un comparto produttivo strategico e capace di offrire nuovi posti di lavoro, occupazione qualificata, rispetto degli impegni assunti in sede europea (impegni che, se non rispettati porterebbero al pagamento di pesanti sanzioni), autonomia e sicurezza energetica al paese. Un tema - concludono le associazioni - particolarmente d'attualità nel momento in cui cresce l'instabilità della sponda sud del Mediterraneo e a un mese dal disastro di Fukushima che ha spinto il governo a darsi una pausa di riflessione sul progetto di rilancio nucleare”.