Conto energia, slitta al 20 aprile la conferenza Stato-Regioni
L'incontro, nel quale si dovrebbero discutere i dettagli del nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico, era inizialmente previsto per il 14. Si allungano dunque i tempi per la definizione del quarto Conto energia, nonostante le proteste delle associazioni di settore (sempre più divise)
13 April, 2011
Si allungano ancora i tempi per l'approvazione del quarto Conto energia, che dal prossimo giugno dovrebbe sostituire l'attuale sistema di incentivi economici per il fotovoltaico. La conferenza Stato-Regioni in cui il governo avrebbe dovuto discutere la questione con i rappresentanti regionali è stata infatti spostata al prossimo 20 aprile (inizialmente era prevista per domani). Si protrae, dunque, la snervante attesa delle associazioni e delle imprese del settore, che più volte, nei giorni scorsi, avevano lamentato il ritardo del Governo nel porre rimedio all'incertezza normativa in cui il decreto Romani, approvato all'inizio di marzo, ha gettato l'intero mercato delle rinnovabili. Il ministro Prestigiacomo aveva garantito una rapida approvazione del provvedimento attuativo, ma i tempi sembrano destinati ad allungarsi ulteriormente.
Non si placano, intanto, le polemiche sui contenuti del nuovo Conto energia, che potrebbe prevedere, oltre a un taglio immediato degli incentivi, l'introduzione di un tetto massimo annuale alla potenza installabile. Due ipotesi che non piacciono affatto alla maggioranza delle associazioni di settore. Proprio nel fronte degli addetti ai lavori, intanto, si fa sempre più netta la spaccatura tra Assosolare (e un nutrito gruppo di associazioni) e Gifi/Anie, organizzazione aderente a Confindustria, accusata dalle altre sigle di essere un interlocutore privilegiato per il Governo, a scapito delle altre associazioni di settore. Il clima, insomma, è sempre più infuocato, e non solo per l'estate anticipata che ha investito l'Italia da nord a sud. C'è da scommettere che ogni giorno in più di attesa per il nuovo provvedimento sugli incentivi non farà che inasprire ulteriormente gli animi.