I furbetti del pattume. Duecento già puniti
In strada "accertatori" Amiat con poteri speciali - da La Stampa.it del 23.04.2011
26 April, 2011
Alessandro Mondo
Duecento multe in tre mesi, da 50 a 100 euro. Se il buongiorno si vede dal mattino, d’ora in poi sarà meglio prestare attenzione, tra le varie incombenze, anche alla gestione del pattume. L’alternativa è vedersi sventolare sotto il naso un verbale da parte di uno dei venti «accertatori» sguinzagliati da Amiat, due sono dipendenti del Comune, per far rispettare l’«abc» del servizio di raccolta.
Dall’abbandono dei rifiuti ingombranti su strada alla mancata o «erronea raccolta differenziata», passando per le auto che impediscono ai mezzi di vuotare i cassonetti, chi sgarra pagherà. E conviene sottolineare subito l’inutilità delle proteste: fa fede il Regolamento comunale della gestione rifiuti, la bussola degli «007» di Amiat. I soldi finiscono nelle casse del Comune. Ignoranza, nel senso di non sapere, e trascuratezza sono gli atteggiamenti più frequenti nei quali si imbatte giornalmente chi, come Loredana Rumbolo e Luciano Pelle, integra l’incarico di capo-zona con questa funzione: inedita ma utile, prima gli accertatori dovevano chiamare i vigili urbani, ora possono procedere; gli amministratori di condominio, responsabili legali dei caseggiati, sono stati avvertiti per lettera che, nel caso non fosse chiaro chi è il colpevole, pagherà tutto il condominio.
Se pensate a reazioni furibonde vi sbagliate. «Finora non ci sono state impugnazioni - spiegano i due controllori -. Molti, in prima battuta, si mostrano disorientati perché riconoscono solo l’autorità dei vigili urbani. Altri si giustificano tirando in ballo l’efficienza del servizio di raccolta. I più abbozzano e si scusino». C’è sempre l’eccezione che conferma la regola: la proprietaria di un’auto parcheggiata proprio davanti al contenitore, quanto bastava per impedire al compattatore di svuotarlo, ha fatto una scenata. Ma sono casi rari. Mentre capita sovente di poter contare sulla collaborazione degli altri condomini: «Grazie a loro abbiamo individuato la proprietaria di un alloggio in ristrutturazione.
Lei ha ammesso l’errore e ha incassato il verbale». Diverse le anomalie legate al servizio «porta a porta», che a Torino interessa 400 mila persone e catalizza il grosso delle infrazioni: contenitori non esposti in strada per il ritiro, o esposti nei giorni e negli orari sbagliati, per tacere della distrazione o della trasandatezza che porta molti a gettare nei cassonetti della differenziata il tipo di rifiuto sbagliato. A parziale consolazione la consapevolezza che le infrazioni, e quindi le multe, sono trasversali ai dieci quartieri cittadini: dalla Crocetta a Falchera, c’è ancora molto da imparare.