Metro C, tagliati i fondi. Niente museo al Colosseo
Salta il Centro servizi, ma torna la fermata Chiesa Nuova. Cancellati anche i restauri delle Mura Aureliane e dell'Acquedotto Celimontano. Dimezzati i costi per la tratta T3 scesi a 792 milioni. La fine dei lavori nel giugno 2016 - da Repubblica.it del 18.05.2011
18 May, 2011
di Cecilia Gentile
La stazione museo del Colosseo, quella che avrebbe dovuto competere con le fermate archeologiche di Atene, non ci sarà più. Salterà il centro servizi chiesto dalla sovrintendenza e così pure la biglietteria centralizzata per visitare i Fori, i Mercati di Traiano e il Colosseo, i servizi igienici e il punto vendita dei gadget. Il tratto della linea C San Giovanni-Colosseo, che i tecnici definiscono T3, stringe la cinta per adeguarsi alle disponibilità economiche del governo.
"I ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia - racconta l'ingegner Giovanni Simonacci, responsabile per Roma Metropolitane del procedimento della linea C - ci hanno chiesto di contenere le opere alle sole necessità trasportistiche, sostenendo che quello che riguardava gli interventi archeologici avrebbe dovuto essere finanziato dal ministero dei Beni culturali". Perciò la stazione sarà molto più piccola, visto che solo il centro servizi misurava 130 metri di lunghezza, 25 di larghezza e 5 di altezza, e non avrà più bisogno delle opere compensative come il presidio per Villa Rivaldi e la basilica di Massenzio. Il muro del Munoz, che la sovrintendenza aveva chiesto di smontare e di rimontare, non verrà più demolito. Cancellati anche il restauro della Mura Aureliane da Porta Metronia a Porta Asinara a piazzale Appio, e quello dell'Acquedotto Celimontano.
"In questo modo - continua Simonacci - i costi sono quasi dimezzati. Nella versione precedente il tratto T3, tre chilometri e due stazioni, Amba Aradam e Colosseo, l'investimento complessivo era di un miliardo e 289 milioni. Adesso l'investimento totale è 792 milioni, finanziati al 70% dal governo, al 18% dal Campidoglio, al 12% dalla Regione". L'esposizione dei reperti non sparirà del tutto, ma sarà ridotta ad una serie di bacheche realizzate, oltre che nella stazione Colosseo, anche in quelle Amba Aradam e San Giovanni.
In compenso, verrà realizzata la stazione Chiesa Nuova, prevista nel tratto T2, Venezia-Clodio Mazzini. La stazione era stata inizialmente cancellata per l'indeterminatezza dei tempi e dei costi necessari per effettuare gli scavi archeologici. Il risultato sarebbe stato un percorso di due chilometri senza stazioni, tra la fermata di piazza Venezia e quella di San Pietro. "Un'assurdità - aveva protestato Legambiente Lazio - non stiamo parlando di un treno, ma di una metropolitana, che svolge un servizio di adduzione e distribuzione dei passeggeri nel centro storico".
Ora il general contractor, il consorzio Metro C, formato dalle imprese Astaldi, Vianini, Lega Cooperative e Ansaldo, che sta realizzando la terza linea, l'ha nuovamente inserita nel project financing che presenterà al Campidoglio per la fine del mese. Ha potuto farlo perché si è rigorosamente attenuto ad un prontuario per lo scavo veloce messo a punto da Roberto Cecchi, commissario per le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica. Dunque, finora, l'unica stazione a saltare sarà Argentina, vietata dalla sovrintendenza per l'importanza dei reperti conservati nell'area.