Efficienza, Iea: con politiche adeguate consumi domestici ridotti di un quarto nel 2050
Secondo un rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia, entro il 2050 si potrebbero ridurre di un quarto le emissioni globali di gas serra del settore residenziale utilizzando sistemi di riscaldamento e raffrescamento low-carbon. Per la Iea l'obiettivo è abbordabile, ma occorrono decise politiche di incentivazione
18 May, 2011
La diffusione di sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti permetterebbe di ridurre, entro il 2050, le emissioni di gas serra mondiali di 2 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti. Lo sostiene l'ultimo rapporto (Energy-efficient buildings: heating and cooling equipment, vedi allegato) pubblicato ieri dall’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), secondo il quale un quarto delle attuali emissioni del comparto residenziale potrebbe essere evitato utilizzando impianti di condizionamento low-carbon (pannelli solari, pompe di calore, geotermia, etc). Con un beneficio notevole anche dal punto di vista finanziario: in consumi globali di carburante potrebbero infatti essere tagliati di ben 710 milioni di tonnellate di petrolio equivalente.
La svolta potrebbe iniziare in tempi piuttosto rapidi, perché le tecnologie necessarie sono già disponibili e, soprattutto, perché gli impianti di riscaldamento e raffrescamento di solito hanno tempi di sostituzione molto più rapidi degli edifici. L'obiettivo, dunque, è tutt'altro che proibitivo. A patto che i governi varino adeguate politiche di incentivi. Secondo l’Agenzia, in particolare, sono necessari 3,5 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 per fare decollare il mercato delle tecnologie pulite applicate all’edilizia.
Più nel dettaglio, il report dell'Iea analizza quattro settori chiave della tecnologia a basso tenore di carbonio: solare termico per la produzione di acqua calda; cogenerazione; pompe di calore; stoccaggio di energia termica, che consente l’uso di fonti di energia rinnovabili discontinue. La roadmap ipotizzata dall'agenzia prevede che il numero delle pompe di calore nel settore residenziale potrebbe crescere entro il 2030 dagli 800 milioni attuali ai 3,5 miliardi. Per quanto riguarda il solare termico, incece, le stime parlano di una crescita di 25 volte entro il 2050, fino a raggiungere un installato complessivo 3.743 GWth, mentre, con le adeguate politiche, la capacità della cogenerazione potrebbe raggiungere per la stessa data un livello pari a 45 volte quello odierno. Metà dei sistemi rinnovabili di riscaldamento e di produzione di acqua calda, infine, potrebbero essere provvisti di dispositivi per lo stoccaggio del calore.