Rinnovabili, l'Autorità per l'energia chiede stabilità e rigore negli incentivi
Audizione alla Camera del presidente Aeeg, che raccomanda al governo politiche incentivanti stabili nel tempo e applicate in maniera rigorosa. L'Authority chiede inoltre che le venga affidata la gestione finanziaria degli incentivi, mentre parlamento dovrebbe stabilire solo gli obiettivi a lungo termine. Le rinnovabili costeranno all'Italia 100 miliardi tra il 2010 e il 2020
19 May, 2011
Stabilità nelle politiche di incentivazione per le fonti energetiche rinnovabili e gestione rigorosa deisussini. Lo ha chiesto Guido Bortoni, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg) durante un'audizione alla Commissione ambiente della Camera. Secondo l'Authority, infatti, per garantire lo sviluppo delle fonti a basso tenore di carbonio contenendo il più possibile i costi sulle bollette «sono indispensabili meccanismi stabili, scadenze certe e una distribuzione nel tempo degli incentivi che promuovano anche l'innovazione tecnologica ed una filiera industriale nazionale». Bortoni ha sostenuto che «buona parte delle attuali criticità nei meccanismi incentivanti derivano dalle continue modifiche nel tempo: quindi, in linea generale, qualunque sia lo strumento incentivante applicato, è di fondamentale importanza la stabilità normativa ed il rigore nella gestione».
Il presidente dell'Aeeg ha inoltre presentato le stime dell'Autorità sui costi complessivi per gli incentivi alle rinnovabili, che costeranno all'Italia 100 miliardi di euro fino al 2020. I costi a carico dei consumatori, in particolare, dovrebbero salire dai 3,5 miliardi all'anno del 2010 ai 10/12 miliardi nel 2020, «con un costo unitario che a fine periodo sarebbe pari a 2,7-3,3 centesimi di euro per Kwh, il doppio rispetto ad oggi». Quanto alla gestione concreta degli incentivi, infine, l'Authority chiede di essere investita del ruolo cruciale di amministrare le tariffe. Il governo e il parlamento, in altri termini, dovrebbero soltanto stabilire gli obiettivi a lungo termine, ma dovrebbero lasciare proprio all'Aeeg la definizione delle tariffe. Secondo Bortoni, dunque, è opportuno che «governo e parlamento fissino gli obiettivi quantitativi e temporali, distinti per ciascuna fonte, demandando all'Autorità la responsabilità di definire gli strumenti e le modalità per raggiungere questi obiettivi al minimo costo».