Si è conclusa ECOMM, la Conferenza europea sul mobility managment
Si è conclusa a Tolosa la XV conferenza europea sul mobility managment". 350 i partecipanti da tutto il mondo, ma solo due gli italiani. Il comunicato stampa di Fiab
23 May, 2011
Si è conclusa a Tolosa la Conferenza europea sul Mobility Management "ECOMM 2011", giunta alla sua quindicesima edizione, svoltasi dal 18 al 20 maggio scorsi per iniziativa di EPOMM, la Piattaforma Europea sul Mobility Management.
L'obiettivo di EPOMM? Mettere in rete Autorità nazionali e locali, società di gestione del trasporto collettivo, agenzie professionali specializzate, operatori della mobilità non veicolare privata per scambiarsi le migliori esperienze, condurre assieme studi e progetti, cogliere le opportunità finanziarie messe direttamente a disposizione da Bruxelles attraverso specifici programmi di finanziamento per decongestionare le città, combattere i cambiamenti climatici e ridurre i consumi energetici.
Con il recente programma IEE (Intelligent Energy Europe), ad esempio, sono state finanziate numerose iniziative riguardanti l'attuazione dei Piani degli spostamenti aziendali finalizzati a scoraggiare l'uso individuale dell'auto privata e a favorire l'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi.
A fare gli onori di casa in qualità di organizzatrice della conferenza, la società Tisséo che gestisce a Tolosa i trasporti collettivi (metropolitana, bus, tram, servizi di trasporto a chiamata, car-pooling, car-sharing) presieduta da Pierre Cohen, parlamentare e sindaco della città. Tisséo collabora attivamente all'attuazione dei Piani della mobilità di aziende pubbliche e private e delle strutture scolastiche e universitarie della città francese.
Quasi 350 i partecipanti da tutto il mondo all'edizione 2011 di ECOMM. Per la maggior parte europei, ma anche giapponesi, australiani, neozelandesi, canadesi. Alcuni di loro ormai trasferiti in Europa per lavorare nel settore. Evidentemente la gestione sostenibile della mobilità (che non si basa sulla costruzione di nuove infrastrutture ma sull'organizzazione e ottimizzazione degli spostamenti quotidiani agendo sul cambiamento delle abitudini di ciascuno cittadino), premia anche in termini di creazione di nuova occupazione.
Italiani presenti? Solo due soli: uno di Torino e l'altro di Bari.
Il nostro Governo, dopo anni di mancata adesione a EPOMM, ha finalmente e solo pochi giorni prima della conferenza formalizzato la propria adesione attraverso il Ministero dell’Ambiente. Purtroppo però nessun rappresentante politico, tecnico o amministrativo di quel Ministero ha approfittato dell’enorme opportunità offerta dalla circostanza, per entrare immediatamente in sinergia con le migliori esperienza europee e cogliere gli innumerevoli spunti, utili per comprendere innanzitutto le differenze e i ritardi del nostro Paese e mettere immediatamente in campo un programma straordinario per il rilancio - anche se sarebbe il caso di parlare di avvio vero e proprio - del mobility management in Italia.
Infatti dopo il decreto del Ministero dell’Ambiente del 27 marzo 1998, istitutivo della figura del Mobility Manager e dei Piani degli spostamenti aziendali, salvo rare eccezioni , nel settore si è fatto poco o niente. La concessione estemporanea di eco-incentivi ai mezzi di trasporti puliti, se non inseriti in Piani degli spostamenti aziendali e di area, quali parti integranti dei Piani Urbani della Mobilità, possono rivelarsi poco produttive se non inutili.
Considerato essenziale l'approccio intersettoriale (tra Ambiente, Trasporti, Infrastrutture, Territorio, Sviluppo economico, Salute, Risparmio energetico) una domanda sorge spontanea: ma in Italia PUM di qualità ce ne sono? Chi lo sa, lo facesse sapere.