Rifiuti, inceneritore a Napoli est: dialogo tra Caldoro e de Magistris
Il governatore ritiene indispensabile la costruzione del nuovo impianto «la cui gara è già partita da tempo». Per il sindaco l’inceneritore, oltre ad essere dannoso, è «diseconomico e inutile». Sodano: "Metteremo in discussione il bando e ne chiederemo la revoca"
06 June, 2011
Sull’inceneritore a Napoli est Luigi de Magistris e Stefano Caldoro dialogheranno, entro questa settimana, per cercare di trovare una soluzione comune. Ma il punto di partenza dei due è agli antipodi, anche sul piano lessicale: mentre il governatore lo chiama "termovalorizzatore", de Magistris parla chiaramente di "inceneritore".
De Magistris, che come primo atto nelle vesti di sindaco, vuole dare una svolta la alla crisi rifiuti, sa che per fermare la costruzione dell'inceneritore dovrà passare necessariamente da un «dialogo forte» con la Regione Campania. Per questo nei giorni scorsi, dopo aver sottolineato che «in questa campagna elettorale c'è stata una gestione anomala dei flussi», ha annunciato che con Caldoro «si potrà avere un dialogo».
De Magistris spera di «convincerlo a ritirare la gara per il termovalorizzatore a Napoli est che è dannoso, diseconomico e inutile, perché fino a quando non sarà decollata la differenziata e utilizzati siti di stoccaggio già esistenti, dovrà essere utilizzato quello di Acerra». Il neo sindaco non spiega però quali saranno le mosse, e i poteri, che intende mettere in campo per opporsi ad un'eventuale forzatura sulla costruzione dell'impianto.
Caldoro. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, due giorni fa, arrivando all'incontro con il vicepresidente Usa Joe Biden alla base Nato di Capodichino a Napoli, ha dichiarato: «Noi abbiamo riflettuto lungamente e abbiamo visto tutte le situazioni del ciclo dei rifiuti in Europa e nel mondo, e viene gestito con un mix di meno discariche, più differenziata e impianti finali - ha sottolineato Caldoro - Anche nei paesi nordici, spesso considerati virtuosi, c'e' il termovalorizzatore». Caldoro ha inoltre ricordato che la gara per l'inceneritore di Napoli è partita già da tempo, così come previsto dal decreto legge. «Abbiamo fatto tutto ciò che c'era da fare nell'arco di due mesi - ha aggiunto -. Abbiamo preso atto di quella che era la scelta del Governo e per quanto riguarda l'impiantistica, il compito era nostro». «Ci sono competenze - ha proseguito il governatore campano - che spettano all'Amministrazione comunale, per quanto riguarda la differenziata che è una grande sfida». Nonostante ciò Caldoro apre al dialogo con il sindaco: «avremo modo di discutere in maniera diretta, aperta per trovare le soluzioni migliori», conclude Caldoro.
Consulenze. In attesa del dialogo però il governatore della Campania ha nominato 3 superconsulenti per l'inceneritore di Napoli est: si tratta di Giuseppe Fiengo, Francesco Pirozzi e Umberto Arena. Dallo staff di Caldoro fanno sapere che percepiranno 60mila euro lordi a testa. Il personaggio più controverso dei tre è Arena: dopo aver già partecipato alla redazione della parte impiantistica del piano Rastrelli è stato tra i componenti della Commissione di valutazione dei progetti per l'impianto di Acerra e recentemente ha partecipato alla redazione del piano regionale dei Rifiuti.
Sodano. Sul Fatto Quotidiano il probabile futuro assessore della giunta de Magistris fa sapere quali potrebbero essere le prime mosse anti-inceneritore dell'amministrazione comunale: "Le prime cose da fare apriranno uno scontro con i poteri forti. In particolare il no netto e chiaro all’inceneritore di Napoli est aprirà un conflitto con la Regione e la Provincia della triade Caldoro-Cosentino-Cesaro. Un affare da 450 milioni di euro, una gara avviata con condizioni favorevoli solo per il gestore e condizioni capestro per il Comune, che sarebbe costretto a garantire quantità di rifiuti elevate per 20 anni con un costo pari al doppio di quello che attualmente si paga all’impianto di Acerra. Non sfugge che mettere in discussione questo bando di gara, chiederne la revoca, e presentare un piano alternativo metterà in crisi il “sistema” degli affari". Per Sodano oggi questo è possibile perchè "c’è una grande sensibilità popolare, una cittadinanza attiva e un sapere diffuso sul tema dei rifiuti, che saranno i migliori alleati per sconfiggere la mala pianta che ha tenuto sotto schiaffo la città. Le prime mosse del nuovo governo cittadino renderanno chiaro che a Napoli parte una grande sfida contro le lobby degli inceneritori e del potere criminale delle discariche, attuando quella rottura con il recente passato e guardando con entusiasmo e fiducia alla nuova era che si apre con Luigi de Magistris".