Ponte della Musica: design e degrado Sotto al viadotto, calcinacci e rifiuti
Ciclabile interrotta da un cantiere. Mai sgombrato il demolitore d'auto. Dopo l'inaugurazione del 31 maggio, tarda il risanamento dell'area verde sul Tevere - dal Corriere.it del 13.06.2011
13 June, 2011
di Lilli Garrone
ROMA - Design hi tech ed ecologico. Doghe di legno e cavi d'acciaio sulla campata sospesa. Una meraviglia architettonica: in mezzo al degrado. La presidente del XVII Municipio, Antonella De Giusti, lo definisce «un ponte sul nulla». Perché il nuovo Ponte della Musica, inaugurato dopo qualche peripezia il 31 maggio, in realtà non è finito.
Si può dire un’opera ancora incompleta: il cantiere è tuttora presente per realizzare le due rampe (per biciclette e pedoni) che dovrebbero collegarlo con le banchine sottostanti. Intorno: auto in demolizione, rifiuti, calcinacci, erbacce, plastica; situazioni che mettono in pericolo la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Una delle rampe dal Ponte della Musica alla banchina fluviale ancora in costruzione (foto Proto) PROROGA DI SEI MESI - Le nuove rampe dovrebbero consentire di percorrere la sottostante ciclabile ora interrotta e far scendere i pedoni a passeggiare lungo il Tevere. «Invece basta recarsi lì – afferma l’assessore all’Ambiente del XVII Municipio, Roberto Tavani – per capire che, se c’è il ponte, tutto intorno non c’è stato alcun tipo di intervento. E i lavori del cantiere proseguono. Quanto allo sfascia-carrozze, è ancora lì: anzi, ha ottenuto una proroga di 6 mesi, quindi è un problema non risolto. Infine, per la ciclabile, mi risulta che sia ancora allo studio una soluzione; che si stia pensando ad un’operazione piuttosto complicata».
VIABILITA' COMPLEMENTARE ASSENTE - In effetti - sebbene il ponte sia davvero bello e gradito dai romani che lo percorrono in bici e a piedi la domenica - è sufficiente raggiungerlo dalla parte del Foro Italico e affacciarsi sulla parte destra muovendo in direzione di piazza Gentile da Fabriano, per avere un colpo d'occhio su un panorama tuttaltro che moderno ed eco-compatibile: le auto accartocciate dello sfascia-carrozze sono ancora lì.
Se poi si scende al di sotto del nuovo ponte e si percorre l’antica ciclabile interrotta dal cantiere, si nota come la zona sia diventata una sorta di parcheggio per auto che si possono fermare anche a lungo: tutte molto polverose, una ha il vetro completamente spaccato. La cosa peggiore, però, è, una volta attraversato il ponte, raggiungere il Foro Italico o la zona dei campi sportivi: non ci sono strisce pedonali, non c’è un semaforo, in un lungotevere dove - dopo Maresciallo Giardino - le auto viaggiano a velocità sostenuta. Per passare dall’altra parte si rischia la vita. La viabilità complementare, insomma, non esiste.
CICLISTI SUL MARCIAPIEDE - Non è nemmeno troppo praticabile percorrere qualche centinaio di metri per arrivare ai semafori di fronte lo stadio Olimpico o in piazzale Maresciallo Giardino: i ciclisti che ormai considerano a tutti gli effetti quel marciapiede la loro ciclabile - perchè non è stata tracciata altra ciclabile -, scampanellano contro chiunque vi passi o provi a fermarsi per tentare di attraversare la strada. Non solo. Durante il sopralluogo di domenica 12 giugno, si è potuto verificare con quanta facilità vengano scavalcate le recinzioni delle aree che in futuro dovrebbero ospitare le rampe per scendere al fiume: qualche pescatore non ha fatto altro che infilare un piede nei bianchi ferri trasversali e scendere come con una comoda scala lungo i legni preparati per la gittata di cemento: un bel rischio, è vero, ma così si raggiunge il fiume e le sue banchine fra calcinacci e arbusti inselvatichiti.
PROCLAMI E RIQUALIFICAZIONE - Eppure, dopo i proclami altisonanti dell'inaugurazione, «l’arrivo del ponte doveva costituire un’occasione di riqualificazione sia per tutta la zona che per quella parte del XVII municipio – prosegue Roberto Tavani –. Sotto al ponte, la ciclabile è ancora interrotta e sembra che dalla progettazione uscirà fuori una rampa piuttosto complicata. Quello che tutti desideriamo è un giardino pubblico lungo le sponde del Tevere, che si possa integrare con l’oasi di Legambiente che già esiste».
CONSULTAZIONE POPOLARE - C'è anche chi propende per una diramazione della rampa del ponte tale da consentire di andare in bicicletta sia sul ponte sia sotto, in modo da poter percorrere ancora la vecchia ciclabile che si ricollega a viale Angelico. Così la presidente del XVII Municipio, Antonella De Giusti, prepara in questi giorni nuove proposte che riguardano tutta l’area, decisa a presentarle a tutti i cittadini della zona: «Se la giunta capitolina non penserà a un progetto di riqualificazione dal versante del municipio XVII, il Ponte della Musica resterà un ponte sul nulla – afferma -. Anzi, oltre a catalizzare lo sguardo su di sé come nuova attrattiva opera, diventerà la testimonianza di tutto il degrado che lo circonda. Mon lo permetteremo: per questo stiamo studiando una proposta complessiva per l’area».