La bici impossibile
Un intervento di Giuseppe Salvaggiulo in prima pagina sulla Cronaca di Torino - da La Stampa del 20.06.2011
20 June, 2011
Giusepe Salvaggiulo
Al momento gli operatori sono momentaneamente occupati». la risposta del call center che pare scritta da Nino Frassica è il colpo del ko. E dire che questo bike sharing l’avevi sposato, perdonando i primi disagi. Però, dopo un anno, su 116 stazioni previste solo 60 attive. Dopo le 11 di sera, stazioni sature e non sai dove depositare la bici. Tessere smagnetizzate, pedali che saltano, freni allentati, telai ammaccati, catene scatenate, cestini sbullonati, sellini che ballano come Don Lurio. Chiami e richiami, vorresti supplicare di spiegarti perché da due giorni avvicini la tessera ma il beeep segnala un errore, ti aggrappi disperato alle bici che non si staccano, arrivi a Porta Susa e non ne trovi, e così in corso Vinzaglio. Stremato ne vedi una in corso Vittorio, fantozzianamente urli «E’ mia!» e la strappi a un altro malcapitato, sferri il primo colpo di pedale ma ti accorgi che la ruota è storta.
Vorresti. Poi, quando al quinto tentativo l’operatrice risponde «un momento, devo riavviare il computer» e stai per esplodere, dopo un attimo di esitazione ti guardi attorno, riattacchi e pensi: non è un Paese per bike sharing.