Inquinamento area Expo: cosa intende fare il Comune?
Il mese scorso l'ammissione: l'area del Polo Fieristico di Rho Pero è inquinata. Ma non sono stati specificati nè i livelli nè gli agenti inquinanti. Ancora tutte da verificare le intenzioni della nuova amministrazione in proposito
21 June, 2011
Qualche giorno fa è stato messo per iscritto. L'area dove sorgeranno i padiglione dell'Expo 2015 è inquinata.
Poi però non se ne è più parlato.
Che l'area del Polo Fieristico di Rho Pero potesse essere inquinata, data la storica presenza della raffineria Agip, il comitato No Expo (il coordinamento di associazioni, centri sociali e cittadini contrari all’Esposizione universale del 2015 a Milano nato tre anni fa, e che lo scorso fine settimana ha organizzato il festival ‘No Expo Camp for climate action’) se l'era chiesto da tempo: era il novembre dello scorso anno.
La questione era posta in questo modo: visto che l'area adiacente al Polo Fieristico di Rho Pero (dove sorgerà Expo) dopo la dismissione della raffineria non era mai stata bonificata, c'era da presumere che ci potessero essere state "ricadute in termini di residui da combustione, liquami e oli o altri eventuali liquami penetrati nel terreno".
La replica dell'amministrazione è arrivata di recente, a pagina 77 della 'Risposta alle osservazioni pervenute al procedimento di valuazione ambientale strategica'. Ecco la conferma dei timori del comitato: già a maggio del 2010 era stata avviata una verifica su suolo, sottosuolo ed acque di falda dell'area. Verifica eseguita parzialmente fra novembre e dicembre 2010, e che aveva rivelato la presenza, oltre i limiti consentiti, della concentrazione di alcuni agenti inquinanti. Il comitato aveva dato notizia della risposta lo scorso 7 giugno. Eccone un estratto: "Poiché dai primi risultati è emersa la presenza di alcuni superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione, per la destinazione d’uso futura è in fase di predisposizione il piano di caratterizzazione ex art. 242 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.”.
Una risposta, tuttavia non completa: non spiega il tipo di inquinamento al quale l'area è sottoposta, nè la gravità. In soldoni, "in assenza di bonifica, l'area non è adatta alla destinazione d'uso", come è scritto nell'intestazione della risposta.
A questo punto, oltre alle possibili conseguenze sui tempi e sui costi di realizzazione del sito Expo, c'è da chiedersi come l'amministrazione intenda procedere: in primo luogo se e quando intenda completare le verifiche.