Il Punto sui Rifiuti - A Napoli prosegue la raccolta. Caldoro indagato per epidemia colposa. "Puglia pronta a fare la sua parte"
Sono 1560 le tonnellate di immondizia giacenti. L'assessore Sodano sottolinea la necessità dell'approvazione del decreto da parte del governo per non ripiombare nella crisi. Caldoro indagato per epidemia colposa: i pm contestano la mancata attivazione dei flussi di rifiuti verso altre province campane e la mancata emanazione di un'ordinanza. Vendola: "La Puglia è disponibile a fare la propria parte"
27 June, 2011
Cala leggermente la quantità di rifiuti lungo le strade di Napoli: 1560 le tonnellate non raccolte contro le 1720 di ieri. Respira, molto di più, il centro della città mentre ancora complicata la situazione in periferia. Se, infatti, come rende noto l'Asia, l'azienda servizi di igiene ambientale, in quartieri come il Vomero e l'Arenella le giacenze sono pressochè azzerate (anche se in realtà queste zone nemmeno durante il picco della crisi hanno sofferto granchè), restano i cumuli in altri punti della città: nella zona occidentale, tra Pianura, Soccavo, Fuorigrotta, Bagnoli e Posillipo sono circa 250 le tonellate. Situazione simile nelle municipalita' Stella - San Carlo (240 tonnellate) e nella zona orientale, 220 tonnellate da Ponticelli a San Giovanni.
Domenica pomeriggio l’assessore all’Ambiente del comune, Tommaso Sodano, ha fatto sapere che «la situazione resta critica ma da quattro giorni continuiamo a registrare una diminuzione del numero di tonnellate di rifiuti in strada. E’ di fondamentale importanza, però, che da lunedì la Regione liberi il transito verso le altre province, come si era impegnata a fare nei giorni scorsi in sede istituzionale, e autorizzi i mezzi della città di Napoli a sversare. Senza questa disponibilità e senza l'approvazione del decreto da parte del Governo, la situazione si aggraverebbe di nuovo, vanificando tutti gli sforzi compiuti fino ad ora. Domani il Comune di Napoli intensificherà, comunque, la campagna informativa sull'ordinanza sindacale per regolarizzare il deposito dei rifiuti e sulle isole ecologiche che saranno attivate entro questa settimana, incontrando associazioni dei commercianti, dei pubblici esercizi, dei sindacati e del mondo delle imprese».
Inchiesta. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro è indagato nell'inchiesta della procura di Napoli sui rischi per la salute pubblica determinati dalla mancata raccolta dei rifiuti. A Caldoro i titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Francesco Greco ed il pm Francesco Curcio contesterebbero la mancata attivazione dei flussi di rifiuti verso altre province campane e la mancata emanazione di un'ordinanza, con i poteri sostitutivi delle autorità locali dei quali dispone, per il trasferimento dei rifiuti in aree di emergenza di altre province campane. «Io non ci sto a pagare le colpe degli altri»: è stato il leitmotiv del suo intervento, nel corso del quale ha parlato di una situazione di inefficienza incancrenitasi nel tempo. Dalle responsabilità dei Comuni all'inaccettabile posizione della Lega Nord all'interno del governo, passando per gli interessi della camorra: Stefano Caldoro ha costruito la trama delle responsabilità che, a suo avviso, hanno determinato l'acutizzarsi di una situazione ormai insostenibile. «La Regione continuerà a fare il suo dovere - ha detto il governatore - ma se non crede nell'accordo politico-istituzionale esce dai tavoli istituzionali».
Vendola. Dopo le polemiche seguite al ricorso al Tar presentato dalla Regione Puglia che ha contribuito al blocco dello smaltimento dei rifiuti campani fuori regione il governatore ha voluto precisare che "la Puglia è disponibile a fare la propria parte, ovviamente e come sempre, in un quadro di solidarietà nazionale, ricevendo dal governo nazionale parole non ambigue su questo terreno". Lo ha detto Nichi Vendola, parlando con i giornalisti dell'eventualità che la Puglia debba accogliere parte dei rifiuti di Napoli. "Siamo disponibili a fare la nostra parte - ha ribadito - nella misura e nelle proporzioni consentite dalla capienza dei nostri impianti. Però sempre nel rispetto di quei principi che sono nel protocollo di intesa" e "che sono i principi legati al monitoraggio e alla tracciabilita' del rifiuto". "E al fatto - ha concluso - che nei nostri impianti non deve arrivare qualcosa che rappresenta un attentato alla nostra salute".
Rifiuti, Vendola: "Puglia solidale ma basta irregolarità e soprusi" - da La Repubblica del 27.06.2011