L’ultima metro lascia a piedi la Torino by night
Coro unanime di proteste contro gli orari troppo corti dalle metro, che impediscono di godersi la città a 360°. Il neo Assessore ai Trasporti Claudio Lubatti assicura che da settembre l'orario di chiusura sarà prolungato - da La Stampa dell'8-07-2011
08 July, 2011
Elisabetta Graziani
Neppure Cenerentola riuscirebbe a prendere l’ultima metro a Torino. Fine corsa alle 23,50 spaccate: dieci minuti prima di mezzanotte. In settimana, l’ultima partenza dal capolinea Fermi è alle 23, venticinque minuti dopo da Lingotto.
Sarà la bella stagione o la città trasformata dalle Olimpiadi, fatto sta che i torinesi non ne possono più degli orari ristretti della metro. Non bastano nemmeno più le eccezioni del venerdì e sabato notte, quando i cancelli chiudono a mezzanotte e quaranta a Fermi e all’una e cinque al capolinea sud. Troppo poco.
Il coro è unanime: «La metropolitana servirebbe 24 ore su 24. La uso spessissimo, anche la sera. Ma faccio le corse quando esco dai locali», dice Giovanni Gilardi, mentre trafelato si affretta a prendere l’ultima corsa da Porta Nuova. Stessi inconvenienti per Stefania Miroballi e Massimo Bortolotti: «Andare al cinema al secondo spettacolo è impossibile e se la sala non è vicina alla fermata devi affrettarti anche dopo quello delle otto». Insomma, si guarda il film con un occhio all’orologio, perché sgarrare di qualche minuto vuol dire doversela fare a piedi fino a casa.
Del «caso» orari della metro si è accorto subito il neo assessore ai Trasporti del Comune, Claudio Lubatti, tra i più giovani della Giunta appena insediata. Altra musica al Gtt che, interpellato per due giorni, sembra non avere tempo per dedicarsi alle richieste dei suoi viaggiatori.
Lubatti assicura: «L’allungamento dell’orario è la prima cosa che ho chiesto all’amministratore delegato di Gtt Barbieri. Non è possibile che i turisti restino a piedi». E aggiunge: «Ho chiesto che entro il 1 settembre l’orario di chiusura della metro sia prolungato. Certo, ci vorranno i tempi di attuazione, ma la procedura è avviata». Gtt nel frattempo dovrà formare sei operatori oltre a quelli già in forze che, per contratto, non possono lavorare un minuto di più. E meno male che la metro è senza autisti, sennò il ritardo chissà quanto si sarebbe prolungato.
Non è solo questione di svago del sabato sera. Tra gli scontenti per gli orari ristratti della metro c’è chi torna da lavoro, chi va all’hotel dopo una visita in città, chi vuole godersi una cena fuori con gli amici senza assilli d’orario. Basterebbe poco: una mezz’ora in più, almeno nei fine settimana. Michela Belardi fa la commessa: «Tra saldi e feste quest’anno sono uscita dal negozio anche a mezzanotte e mezzo, ma l’ultima corsa era passata da un pezzo». Protestano i non motorizzati: «Non abbiamo l’auto e il bus passa di rado la notte, in più non nella metro ci sentiamo più al sicuro», dicono Laura Sabatini e Andreana Vigone. Gli orari ideali sono presto detti: «In settimana non dovrebbe chiudere prima dell’una e nel week-end almeno alle tre».
«Basterebbero trenta minuti nei weekend per uscire la sera senza l’assillo dell’ora»