Una scommessa che adesso Milano deve giocare
di Ivan Berni - da La Repubblica del 14 luglio 2011
13 July, 2011
Che fare di un'Expo targata Formigoni, che promette una colossale colata di cemento? La voglia di mandare tutto a quel paese è potente. Soprattutto considerando che, a poco di più di un mese dall´insediamento della nuova giunta Pisapia, su questa sciagurata vicenda ieri si è rischiata la crisi della neonata amministrazione. Ben prima che un'opportunità per Milano e per il paese lExpo si è rivelata un gigantesco trappolone. Un gioco a dadi truccati con un sicuro perdente – la nuova politica promessa dall´amministrazione Pisapia – e l'incognita di una partita al termine della quale Milano potrebbe uscire con le ossa rotte, se "il grande evento" si ridurrà a essere soltanto il prologo di una colossale speculazione immobiliare.
Ciò detto, tuttavia, la partita dell'Expo va giocata fino in fondo. Non solo perché sul campo c´è la credibilità internazionale di Milano e dell´intero paese, un capitale che né la città né l´Italia possono correre il rischio di sprecare. Ma anche perché le speranze di riscatto di un´Expo che non poteva avere una genesi peggiore stanno nella forza con cui la città deciderà di investire energie e progettualità. L'Expo si salverà solo se Milano ci crede. Si salverà se non verrà trasformata in una obsoleta fiera campionaria, si salverà se Milano saprà recuperare e dare un senso al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita", con cui era stata conquistata l'assegnazione dell'evento. Si salverà solo se – dopo aver ingoiato il polpettone avvelenato dell´accordo di programma – la nuova giunta saprà prenderà in mano la regia della manifestazione, il suo senso originario – quello di un masterplan troppo disinvoltamente dimenticato o irriso – che aveva al centro l'idea di un grande parco agroalimentare "globale", della terra come risorsa, della sostenibilità come orizzonte indispensabile.
Si può ancora fare, nonostante un accordo di programma che ha reso tutto più difficile. Ieri la riunione di giunta ha visto un duro confronto fra il sindaco e l'assessore all´Expo Stefano Boeri, che aveva paventato la rinuncia alla sua delega. Alla fine di una seduta drammatica ha vinto l'idea di giocare la scommessa e, a quanto pare, di impegnare l'amministrazione nella preparazione di Expo in forma molto più diretta di quanto sia avvenuto finora. Da ieri Expo non è più un indesiderabile pacco dono ricevuto in dote dal centrodestra. Da ieri è una scommessa politica del centrosinistra giunto al governo di Milano sull´onda della rivoluzione arancione. La giunta Pisapia ha scelto e non potrà più fare da spettatore.