Palazzo della Regione, i residenti protestano
Disagi per i cittadini causati dal Pirellone bis: caldo, rumori, sfiatatoi e gli elicotteri in volo a pochi metri d'altezza. Per questo è nato il comitato "Quartiere Modello"
22 July, 2011
Un eliporto in mezzo alla città. E’ quello posizionato sopra Palazzo Lombardia, a ridosso di via Melchiorre Gioia. Intorno, un modernissimo complesso di palazzi in costruzione, che sta cambiando il volto della città nella zona compresa fra la stazione Centrale, quella di Porta Garibaldi e Corso Como.
Gli elicotteri però danno fastidio ai residenti del quartiere: sono rumorosi, dicono, e ultimamente sono pure aumentati.
Ma le lamentele dei cittadini, che hanno dato vita al comitato “Quartiere Modello” (dal nome del complesso residenziale nato nel 1939) non riguardano soltanto l’eliporto. I problemi, causati dalla vicinanza del complesso di Palazzo Lombardia, sono tanti, e vanno a danneggiare circa trecento famiglie nei sei condomini di via Alessandro Paoli. “Per esempio le vetrate della Regione hanno fuso le nostre tapparelle e quindi hanno dovuto collocare delle pellicole opache sui loro vetri” racconta ad Eco dalle città Anna Fabris, presidente del comitato. Ancora: “I motori dei condizionatori posti sopra l'edificio creano un costante rumore, notte e giorno, amplificato dalla forma a semicerchio dell'edificio stesso”.
In questi giorni il problema è venuto dai condizionatori del palazzo della Regione: distanti pochi metri dalle case e attivi notte e giorno per refrigerare le stanze del nuovo Pirellone. Sta poi per arrivare anche un gruppo di sfiatatoi, che riverseranno aria (calda e fredda) addosso alle facciate delle abitazioni.
Infine l’eliporto, che causa “problemi di inquinamento, rumore, vibrazioni e pericolo, perché gli elicotteri volano bassi”, dice Anna Fabris.
I residenti hanno tentato di allacciare un dialogo con la Regione: “Dopo infiniti reclami e incontri ci hanno risposto per iscritto che stanno valutando il rumore e facendo delle misurazioni, ma per adesso nulla è stato fatto, solo buoni propositi ed una serie di ‘abbiate pazienza’. Per l'eliporto presenteremo ricorso all'Enac, che ha dato l'autorizzazione ad usare l’elisuperficie ad un privato, la società Esperia”, conclude Fabris.