Quarto conto energia, le associazioni contro il Registro dei grandi impianti
In un comunicato congiunto, i presidenti di Aper, Assosolare, Asso Energie Future e Grid Parity Project chiedono all'esecutivo di rinunciare alla graduatoria per l'assegnazione degli incentivi ai grandi impianti fotovoltaici. Il Registro, già oggetto di precedenti polemiche, sarebbe governato da un meccanismo troppo farraginoso, che rischia di aumentare l'incertezza e originare speculazioni e truffe
28 July, 2011
Le principali associazioni italiane del settore delle rinnovabili contestano il Registro dei grandi impianti fotovoltaici istituito dal governo con il Quarto conto energia e chiedono di cambiarne il funzionamento. I presidenti di Aper, Assosolare, Asso Energie Future e Grid Parity Project denunciano infatti quella che definiscono «la palese inefficacia e pericolosità del Registro dei Grandi Impianti previsto dal IV Conto Energia per l’assegnazione delle tariffe incentivanti». La graduatoria, già al centro di polemiche nei giorni scorsi in seguito alle difficoltà che il Gse ha incontrato nel compilarla, rischia, secondo le associazioni, di determinare «una lunga fase di stallo del mercato dovuta ai molteplici ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie, ma anche di far perdere al Paese una formidabile opportunità industriale, occupazionale e ambientale».
Il problema, secondo i quattro presidenti, starebbe nella complessità dei criteri di iscrizione al Registro, che ha determinato gli errori di compilazione del Gestore dei servizi energetici e il conseguente ritiro della graduatoria inizialmente pubblicata. Inevitabile, a questo punto, l'ennesima snervante attesa per gli operatori del settore, che dopo essersi affrettati per presentare in tempo la domanda di iscrizione, si trovano ora nell'impossibilità di sapere se gli impianti di cui sono titolari potranno godere degli incentivi. Al di là del nuovo, «esasperante» allungamento dei tempi, a preoccupare le associazioni è anche la natura stessa delle incongruenze presenti nella lista inizialmente presentata dal Gse.
«Sorprende vedere nei primi posti della graduatoria - si legge infatti nel comunicato congiunto - impianti con una data di fine lavori precedente alla data di ottenimento delle autorizzazioni o addirittura impianti ancora da costruire con titoli abilitativi che potrebbero essere già inefficaci». Oltre alle ripercussioni negative sul mercato, secondo le associazioni c'è il rischio di truffe e fenomeni speculativi. «Assegnare ora una tariffa a valere sul Quarto conto energia a impianti autorizzati addirittura ne 2007 – ammoniscono i presidenti - non fa altro che spingere alla compravendita di autorizzazioni, non certo l’obiettivo di un'industria sana ed efficiente». La colpa del caos, precisano Aper, Assosolare, Asso Energie Future e Grid Parity Project, comunque, non è ascrivibile alla negligenza del Gse, ma al meccanismo «farraginoso e contorto» alla base dell'assegnazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di grande taglia. Per questo i presidenti delle associazioni chiedono al governo di «rivedere urgentemente i criteri che sono alla base del Quarto conto energia, abbandonando la strada del Registro dei grandi impianti».