Fotovoltaico, più sole al sud: la Lega chiede un bilanciamento “geografico” degli incentivi
Il capogruppo leghista in commissione Attività produttive della Camera chiede al governo di adottare delle misure correttive per bilanciare il “divario meteorologico” tra nord e sud. A causa del minore irraggiamento, infatti, gli incentivi fruttano meno nelle regioni settentrionali. Per questo la Lega chiede di varare dei sistemi di “perequazione geografica” come avviene in altri Paesi
28 July, 2011
Per una volta non è colpa del Quarto conto energia. A finire nel mirino, infatti, in questo caso non è stato il provvedimento varato la primavera scorsa dal governo per riformare il sistema di incentivazione del fotovoltaico (oggetto di proteste mai sopite da parte degli operatori del settore e delle critiche più velate della Confindustria), ma la differenza di insolazione tra il nord e il sud della Penisola. La richiesta di una revisione urgente delle modalità per la determinazione degli incentivi giunge dalla Lega Nord, e in particolare dal capogruppo del partito in commissione Attività produttive della Camera, Alberto Torazzi, secondo cui, è necessario «un correttivo perequativo collegato ai gradi-giorno delle zone climatiche, che uniformi il valore dell'incentivo su tutto il territorio nazionale».
Ad infastidire il Carroccio, in altri termini, è la differenza di irraggiamento solare tra le varie regioni italiane, che si traduce in una diversa resa degli impianti e quindi in un peso maggiore degli incentivi nei territori più assolati. Per via delle condizioni meteo più sfavorevoli, lamenta Torazzi, rispetto alla Lombardia, «in Sicilia gli incentivi sono più alti di circa il 40% mentre in Puglia del 30%». Un divario giudicato «inaccettabile» perché incide sul tempo di ritorno degli investimenti, che, secondo il capogruppo, nell'Italia settentrionale si aggirano tra gli undici e i tredici anni, mentre a sud del Paese si riducono tra i sette e i nove anni. Ma quale potrebbe essere la soluzione? Visto che il sole non può essere gestito tramite decreti, Torazzi suggerisce di introdurre dei correttivi che annullino “l'handicap geografico” che affligge le regioni del nord, compensando con incentivi più alti la minore resa degli impianti installati a settentrione. Secondo l'esponente della Lega, basterebbe seguire l'esempio di altri Paesi europei, «come la Germania, dove è prevista una perequazione geografica in base ai differenti gradi di insolazione del territorio».
Torazzi ne fa una questione di uguaglianza: «la fonte solare fotovoltaica – conclude - rappresenta una reale opportunità di sviluppo per le imprese nazionali, per il raggiungimento di più alti livelli di competitività è necessario che agli operatori siano riconosciute le stesse opportunità su tutto il territorio». Di qui la richiesta al governo, non già di oscurare il sole da Roma in giù, ma di intervenire «per appianare il divario esistente».