Ikea a La Loggia: 200.000 mq da industriale ad agricolo? La “compensazione” era solo una proposta
Secondo La Stampa il sindaco di La Loggia avrebbe appena trasformato 200.000 metri quadri da industriali ad agricoli come compensazione per Ikea. “Era solo una proposta di variante legata a un ipotetico accordo di programma per la realizzazione del centro commerciale”. Il Piano Territoriale di Coordinamento non prevede questa sorta di scambio. Intervista ad Emilio Soave (Pro Natura Torino)
29 July, 2011
La Stampa in un articolo del 27 luglio scrive: “Il sindaco di La Loggia, intanto, ha appena trasformato 200.000 metri quadri da industriali ad agricoli come compensazione per Ikea. Ora cosa se ne farà? Almeno lui, lo si poteva avvertire”. Stanno così le cose?
Il sindaco di La Loggia aveva messo in cantiere la variante al piano regolatore, però una variante al piano regolatore di quella entità aveva soltanto iniziato un percorso e sarebbe scattata solo se fosse andato in porto l'accordo per Ikea. Quindi era solo una proposta di variante legata a un ipotetico accordo di programma per la realizzazione del centro commerciale. E' chiaro che quando metti in cantiere una variante, tutti già pensano di incassare le plusvalenze relative.
Il Piano Territoriale di Coordinamento può prevedere questa sorta di scambio?
No. Se fosse poi rientrato in un accordo di programma di cui avrebbero fatto parte Regione, Provincia, Comune e la stessa Ikea, allora forse sarebbe stato possibile bypassare il PTC. Il Comune non poteva agire unilateralmente. Il parere della Provincia era vincolante. In più il PTC della Provincia è stato approvato dal Consiglio regionale (il 21 luglio 2011 ndr), quindi, anche quando i politici dicono “colpa della Provincia” non si rendono conto che lo stesso consiglio regionale aveva approvato lo strumento, il PTC, che blocca la realizzazione di centri commerciali in aree agricole di pregio, etc...
Come Pro Natura alla fine dello scorso anno aveva obiettato in merito alla procedura che era affidata allo Sportello Unico della Imprese gestito dal Comune di Moncalieri. Non c'era neppure una procedura di evidenza. Lo Sportello è fatto per semplificare le procedure, per cui se vuoi aprire una piccola azienda ti rivolgi allo Sportello Unico che semplifica la procedura. Però una realizzazione di quella entità (modifiche al piano regolatore, modifiche al piano territoriale di coordinamento, una nuova impostazione della viabilità, sforamenti nel territorio del Parco del Po torinese) non poteva essere gestito solo dallo Sportello Unico delle Imprese. Come Pro Natura avevamo inviato una lettera dove contestavamo la procedura.
La conferenza dei servizi doveva riunirsi a febbraio, poi venne sempre rinviata proprio perché, forse, anche gli enti stessi avevano avuto dei dubbi ed infine è arrivato il parere negativo della Provincia. Era una procedura del tutto anomala. In alternativa segui la via dell'accordo di programma, ma in ogni caso prima devi comunque avere esperito anche la Valutazione Ambientale Strategica. Lì con una procedura unica, un'unica conferenza dei servizi, avrebbero autorizzato tutto, la cosa sarebbe stata da ricorso al Tar. Il progetto non era neppure stato pubblicato sul sito del Comune. Noi, facendo delle acrobazie, eravamo riusciti a farci dare copia parziale della documentazione cartacea ma la legge impone, tra l'altro, che il progetto sia disponibile sul sito del Comune o che te lo mettano a disposizione su un cd.