Uil: "Aumenti del 7,6% in tre anni della tassa/tariffa sui rifiuti"
Un rapporto realizzato dall'Unione Italiana dei Lavoratori – Servizio Politiche Territoriali che analizza in maniera sintetica l'andamento della TARSU/TIA nel periodo 2009-2011 nelle città capoluogo di regione
29 July, 2011
A seguito del blocco, imposto nel 2008, delle imposte e tasse locali, ad eccezione della tassa tariffa sui rifiuti solidi urbani, i Comuni per far cassa hanno fatto ricorso a tale leva tributaria.
Infatti tra il 2010 ed il 2009 la Tassa/Tariffa sui rifiuti solidi urbani aumenta del 4,6%, e se paragonato al 2008 l’aumento è invece del 7,6%.
Mediamente nel 2010 le famiglie Italiane hanno pagato mediamente 210 euro annui (2,62 euro al metro quadro), a fronte dei 200 euro del 2009 e dei 195 euro del 2008.
E’ quanto emerge dal Rapporto della UIL Servizio Politiche Territoriali che ha analizzato le tariffe per le utenze domestiche dei rifiuti solidi urbani delle Città Capoluogo di Regione.
La ricerca, spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL, ha preso come campione un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 mq., un reddito imponibile ai fini IRPEF di 36.000 euro ed un reddito ISEE di 17.812 euro.
Gli importi sono comprensivi delle addizionali comunali ex ECA per la TARSU (10%), dell’IVA (10%) per chi applica la tariffa, e del Tributo Provinciale Ambientale (TEFA) che può variare da un minimo dell’1% fino ad un massimo del 5%.
Dal 2009 al 2010
Dal rapporto emerge che, nel 2010 (rispetto al 2009), 12 città hanno aumentato le tariffe della TARSU/TIA (il 60% del campione), con punte del 25% a Bari; del 22,6% a Campobasso; 16,3% a Potenza; 11,4% a Perugia; 11% a Firenze.
La Tassa/Tariffa più alta si paga a Napoli dove la famiglia oggetto del campione paga annualmente 337 euro (4,21 euro al mq.) con un aumento dal 2008 al 2010 del 48,9%; segue Roma con un esborso annuo di 283 euro (3,54 euro al mq.); Palermo con 279 euro (3,48 euro al mq.); Perugia con 278 euro (3,47 euro al mq.); Venezia con 263 euro (3,29 euro al mq.); Trieste con 247 euro (3,09 euro la mq.); Cagliari con 245 euro (3,06 euro al mq.). In perfetta media nazionale Milano (2,62 euro al mq.); sotto la media gli altri capoluogo quali Torino (2,59 euro al mq.); Potenza (2,54 euro al mq.); Trento (2,52 euro al mq.); Bologna (2,48 euro al mq.). Mano più leggera a Campobasso (1,71 euro al mq.); Catanzaro (1,76 euro al mq.); Ancona 1,79 euro al mq.); Firenze 1,93 euro al mq.); Aosta (2,05 euro al mq.); Bolzano (2,34 euro al mq.); Bari (2,34 euro al mq.); Genova (2,44 euro al mq.).
Dal 2010 al 2011
Ma gli aumenti non si fermano qui, sono, infatti, già annunciati una serie di rincari.
Nel 2011, in attesa delle delibere definitive sono già 12 i capoluoghi che hanno deliberato le tariffe per il 2011, e, di questi, 9 hanno aumentato anche per quest’anno la tariffa.
Si tratta di Venezia dove l’aumento è del 23,6% rispetto al 2010; Roma con il 12%; Trento (9,7%); Aosta (9,3%); Genova (6,5%); Bologna (5,1%); Ancona (1,9%); Perugia (1,7%); Torino (1%); mentre Milano, Campobasso e Bolzano hanno confermato le tariffe del 2010.
Il rimborso dell’Iva
A seguito della decisione della Corte Costituzionale che, ha sentenziato che la Tariffa (TIA o TARI) si configura come un tributo (pertanto non si deve applicare l’IVA) i rimborsi per i 5,8 Milioni di contribuenti interessati ammontano ad oltre 933 milioni di euro dal 2000 ad oggi, pari a 161 euro pro capite.
Questi rimborsi riguarderanno i contribuenti che risiedono nei 1.193 Comuni, quasi tutti concentrati nel Centro Nord, che negli anni hanno adottato il regime tariffario, di cui 47 città capoluogo di Provincia e 7 Capoluogo di Regione (Roma, Venezia, Firenze, Trento, Bolzano, Perugia, Genova).