WWF: "S.O.S. Plastica": sacchetti, bottiglie e sigarette, così le città uccidono il mare
La plastica costituisce circa il 70-80% dei rifiuti marini macroscopici in mare aperto e sulle coste la situazione è ancora peggiore: i sacchetti di plastica rappresentano la quarta tipologia di rifiuti più frequenti, dopo le bottiglie di plastica, le sigarette e i mozziconi. Il WWF lancia la campagna “Yacht&Sail” per la prima mappatura interattiva nel Mediterraneo
01 August, 2011
Facciamo un'eccezione e pubblichiamo questo comunicato del WWF che non riguarda l'ambiente urbano ma che si inserisce nella discussione sulla necessità di ridurre la quantità di usa e getta in plastica e di impedire che vengano abbandonati nell'ambiente.
La plastica costituisce circa il 70-80% dei rifiuti marini macroscopici in mare aperto e sulle coste la situazione è ancora peggiore: i sacchetti di plastica rappresentano la quarta tipologia di rifiuti più frequenti, dopo le bottiglie di plastica, le sigarette e i mozziconi. Il gioco delle correnti può
concentrare questi ammassi inquinanti in diverse aree del Mediterraneo, come è accaduto già negli Oceani e costituire pericolo non solo per cetacei, tartarughe marine, ma anche per la catena alimentare dato che la plastica, ridotta in minuscoli frammenti, viene metabolizzata dalle varie specie marine fino a quelle che finiscono nelle nostre tavole.
Per conoscere la reale situazione e effettuare la prima mappatura dello stato dell’inquinamento da plastica in mare aperto e lungo le coste il WWF ha lanciato per questa estate un SOS Plastica con l’aiuto del GRUPPO multimediale Yacht&Sail.
Un ”avviso ai naviganti” un po’ speciale rivolto ai diportisti pronti a salpare quest’estate per attraversare il Mediterraneo: la richiesta è di segnalare su una mappa interattiva le grandi quantità di rifiuti di plastica che incontreranno lungo la propria rotta. Sulla scheda di segnalazione attivata sul
sito http://mediterraneo.wwf.it sono richiesti un punto nave dell’inquinamento riscontrato, una breve descrizione, foto o video.
La Campagna durerà tutta l’estate e a ottobre si farà una prima valutazione di quanto il Mare Nostrum sia ancora libero dalla plastica o abbia bisogno di intervento. La Campagna viene lanciata contemporaneamente da Yacht & Sail – il sistema nautico di RCS MediaGroup - sul sito www.yachtandsail.it, sul canale Sky 430 e nel numero di agosto del magazine.
“Nell’iniziativa Mediterraneo doc, lanciata proprio in questi giorni, abbiamo identificato uno dei problemi che affliggono il Mare nostrum, ovvero, l’inquinamento legato alla plastica – ha dichiarato Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia - tra Italia, Spagna e Francia galleggiano 500mila tonnellate di plastica con concentrazioni superiori a quelle presenti nell’Oceano Atlantico e nel Pacifico. Un Mediterraneo di qualità non può sopportare questo problema che si somma certo ad altri ben noti, ma ha un’urgenza di grande coinvolgimento e attivazione. Per questo siamo lieti di promuovere un’iniziativa in cui persone che frequentano assiduamente il mare, come i lettori di Yacht&Sail, possano diventare parte attiva della sua salvaguardia, dimostrando con una partecipazione concreta il proprio interesse per la salute del mare nostrum”.
I numeri dell'inquinamento da plastica
Sono almeno 267 le specie nei cui stomaci si trovano pezzi più o meno grandi di plastica, tra cui tartarughe marine. Uno studio ha rivelato che l’80% delle tartarughe rilevate in Mediterraneo
occidentale presentava rifiuti nello stomaco. Uno studio recente afferma che in Mar Adriatico una tartaruga Caretta caretta su 3 ospita nel proprio stomaco non i soliti resti di molluschi, granchi o pesce, ma sacchetti della spesa, imballaggi, cordini, polistirolo espanso, filo per la pesca.
Anche uccelli marini (il 44% di tutte le specie marine) e mammiferi marini (43%) sono colpiti: in particolare gli odontoceti (delfini, capodogli, orche). Nello stomaco dei 7 esemplari di capodogli spiaggiati a Manfredonia nel dicembre 2009 è stato rinvenuto fino a 1 chilo di sacchetti di plastica.
L’inquinamento invisibile: Secondo una Campagna ancora in atto – spedizione M.E.D. (“Méditerranée en ranger”) che durerà fino al 2013 lungo i litorali di Francia Spagna e Nord-Italia – esistono 250 miliardi di micro particelle di plastica, per complessive 500 tonnellate.
Un ammasso di coriandoli altamente tossico che finisce nel plancton e dunque contamina tutta la catena alimentare con gravi rischi anche per la salute umana.