Movimento Stop al Consumo di Territorio: lettera di protesta a IKEA
"Desideriamo esprimere al presidente Saitta il nostro pieno appoggio alla sua scelta di non cedere alle pressioni incessanti ricevute per favorire il cambio di destinazione d’uso delle aree e snaturare il piano territoriale di coordinamento che vincola il mantenimento dei terreni agricoli, bene prezioso delle nostre comunità". Il comunicato stampa del Movimento
01 August, 2011
Il Movimento Stop al Consumo di Territorio desidera mettere in risalto due situazioni di estrema importanza che si stanno verificando in questi giorni in Piemonte e che parrebbero – finalmente – indicare la volontà degli Amministratori di imboccare con decisione la strada da noi indicata per fermare l’avanzare di nuovo cemento ai danni dei terreni ancora liberi.
1) La Provincia di Torino non concede terreni agricoli all'IKEA
Ci riferiamo alla decisione della Provincia di Torino di non concedere la trasformazione di un'area di 16 ettari da terreni agricoli ad area commerciale per l’insediamento di un nuovo punto vendita della multinazionale Ikea nel Comune di La Loggia.
Desideriamo esprimere al presidente Saitta il nostro pieno appoggio alla sua scelta di non cedere alle pressioni incessanti ricevute per favorire il cambio di destinazione d’uso delle aree e snaturare il piano territoriale di coordinamento che vincola il mantenimento dei terreni agricoli, bene prezioso delle nostre comunità.
A tale proposito, il Movimento Stop al Consumo di Territorio invierà nelle prossime ore a tutti i suoi oltre 23.000 aderenti individuali e agli iscritti delle oltre 300 Organizzazioni nazionali e locali che aderiscono collettivamente alla campagna nazionale, l’invito a trasmettere all’azienda Ikea un messaggio di critica netta rispetto ai propri progetti sull’area di La Loggia, sottolineando come il perdurare delle sue richieste di “aggiramento” dei piani di gestione del territorio rappresentino un boomerang nei confronti della sua stessa immagine pubblica e commerciale. Per l’occasione, è stata aperta una specifica “causa” su Facebook, a cura di Eco delle Città: http://www.causes.co m/causes/628291
2) La Regione Piemonte approva il nuovo Piano Territoriale
Il nuovo Piano Territoriale Regionale recita all’articolo 31 alcune precise norme sul contenimento del consumo di suolo tra cui (al comma 9) "la pianificazione locale, al fine di contenere il consumo di suolo rispetta le seguenti direttive: a) i nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali possono prevedersi solo quando sia dimostrata l'inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. In particolare è da dimostrarsi l'effettiva domanda previa valutazione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato, di quello sotto-utilizzato e di quello da recuperare”.
Pur non condividendo la totalità del quadro normativo deliberato, il nostro Movimento apprezza la portata complessiva del progetto pianificatorio che indica con sufficiente chiarezza la necessità di valorizzare l’enorme patrimonio edilizio esistente ed attualmente vuoto, sfitto, non utilizzato e stimolarne il recupero anziché consentire/favorire nuove espansioni e, dunque, nuovo consumo di suoli fertili e terreni liberi.
Da parte nostra, ribadiamo la necessità di rendere obbligatorio, in ogni Comune, un preciso censimento del “costruito” attuale, mettendo in evidenza l’esatto numero di quanti alloggi, case, capannoni ecc. risultino non utilizzati. E con quel dato misurato e, finalmente, certo creare tavoli di lavoro partecipati tra amministratori, tecnici e cittadini “normali” per ridefinire ciascun Piano Regolatore e ricostituire un patto di nuova democrazia ad iniziare dai luoghi e dai loro habitat.