Rifiuti: neanche Benevento vuole la spazzatura di Napoli
Dopo quelle di Caserta e Avellino, anche la Provincia di Benevento, per bocca dell'assessore Aceto, respinge al mittente i rifiuti napoletani destinati allo Stir di Casalduni. La discarica che dovrebbe accoglierli, infatti, versa già in «una situazione critica»
02 August, 2011
La Provincia di Benevento non vuole i rifiuti napoletani. Dopo il no di Avellino e Caserta, che hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro l'ordinanza di Caldoro che autorizza il trasferimento della spazzatura negli impianti di San Tammaro e Savignano Irpino, anche l'assessore beneventano all'Ambiente, Gianluca Aceto, si oppone al conferimento di rifiuti indifferenziati provenienti da Napoli. «Non è possibile accettare il conferimento di rifiuti urbani indifferenziati, dall'1 all'8 agosto, di 100 tonnellate giornaliere presso lo Stir di Casalduni», si legge in una nota che Aceto ha inviato al responsabile della Programmazione dei flussi rifiuti in Regione Campania, Raimondo Santacroce.
Il rischio, in particolare, è che la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, che accoglie i rifiuti dello Stir, non riesca a far fronte all'aumento del flusso di immondizie. L'assessore provinciale all'Ambiente ha infatti spiegato che «la disposizione regionale non può essere attuata per la inevitabile ed insostenibile ripercussione negativa che il trattamento di tali rifiuti presso lo Stir avrebbe sulla discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, destinata a sua volta a ricevere il rifiuto in uscita dallo Stir». L'invaso, secondo Aceto, si trova in una condizione di «estrema criticità, per cui è necessario che la Regione Campania riveda «anche l'ordinario piano di conferimenti interprovinciali già concordato, allo scopo di diminuire il carico quotidiano per la suddetta discarica».