L'inceneritore di Napoli est si farà, bocciato il ricorso del Comune
Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato da Asia e Comune di Napoli contro il bando regionale per la realizzazione del termovalorizzatore. Soddisfatto il governatore Caldoro, mentre il sindaco De Magistris annuncia altre iniziative per impedire la costruzione dell'impianto
04 August, 2011
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Napoli e dalla municipalizzata Asia contro le procedure del bando di gara per la realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est. Secondo il Tribunale amministrativo, infatti, il ricorso era «infondato», dal momento che il Comune di Napoli non può «vantare alcuna titolarità di funzioni e competenze in ordine alla costruzione e gestione del termovalorizzatore». Il bando contestato (vedi allegato) era stato emanato dalla Regione Campania, che ha competenza sull'impianto, e affida la gestione del termovalorizzatore per vent'anni al soggetto che si aggiudicherà l'appalto. «Aver vinto il ricorso al Tar toglie tutte le parole in più e riconosce la correttezza amministrativa del percorso che abbiamo messo in campo», ha commentato a caldo il governatore Stefano Caldoro, sottolineando che la sentenza è il riconoscimento «della serietà, della correttezza e della trasparenza dell'azione della Giunta». A questo punto, la realizzazione dell'impianto dovrebbe essere affidata, in base alla delibera regionale dello scorso aprile (vedi allegato), al soggetto che si aggiudicherà la gara.
Il pronunciamento del Tribunale amministrativo, comunque, non sembra aver modificato le intenzioni dell'amministrazione comunale. «La sentenza del Tar del Lazio hanno commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il vicesindaco con delega all'Ambiente, Tommaso Sodano - non fa retrocedere di un millimetro dall'intento che da sempre anima questa amministrazione: opporsi in tutte le sedi, politiche ed istituzionali, alla costruzione di un nuovo inceneritore a Napoli est». La intenzioni del Comune, dunque, sono sempre le stesse: cercare in tutti i modi possibili, di impedire la reazione che i due amministratori ritengono «costosissimo, sovradimensionato e nocivo». L'obiettivo dell'amministrazione comunale, infatti, è quello di potenziare la raccolta differenziata e il recupero delle varie frazioni di rifiuti, riducendo il più possibile il ricorso ai termovalorizzatori. La partita, dunque, potrebbe non essersi ancora chiusa. «Le motivazioni inserite nella sentenza, che per lo più poggiano sulle competenze dei vari enti in materia di impiantistica del ciclo dei rifiuti – ha aggiunto Sodano - sono state ampiamente superate con la firma del protocollo di intesa con Ministero dell'Ambiente, Regione e Provincia, nel quale la costruzione di qualsiasi impianto viene vincolato ad un accordo con gli Enti locali interessati».
Quanto alle accuse di non volere un termovalorizzatore sul proprio territorio ma di ricorrere volentieri agli impianti stranieri, il vicesindaco si giustifica con precisando che la misura di emergenza serve per smaltire la produzione quotidiana di immondizia, a cui le discariche partenopee non riescono a far fronte. «I rifiuti di Napoli non possono più essere trattati separatamente – ha precisato - ma si tratta di materiale che può andare solo in discarica o nell'inceneritore». I rifiuti inviati agli impianti stranieri saranno quelli della produzione giornaliera di Napoli ma il Comune spera di chiudere al più presto un accordo con la Provincia di Napoli per permettere il trasferimento tramite nave anche dei rifiuti accumulati negli Stir. Sulla realizzazione di nuovi inceneritori nel territorio napoletano, comunque, l'amministrazione comunale è irremovibile. «Il 17 agosto – ha concluso Sodano - presenteremo le obiezioni al Piano regionale che prevede quattro inceneritori in Campania, un piano folle». Il termovalorizzatore di Napoli est sarebbe il terzo in Campania, dopo quello di Acerra (l'unico già in funzione) e quello di Salerno, per cui c'è già un vincitore del bando europeo.