Presentata alla regione Puglia la ciclovia adriatica. Su 626 chilometri, l'1% è con piste ciclabili
Secondo la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) che ha verificato l’itinerario della Ciclovia Adriatica su richiesta dell'assessorato alla Mobilità della regione, è possibile attraversare tutta la Puglia in bicicletta. Dei 600 km dell’itinerario dal fiume Fortore (Molise) a Santa Maria di Leuca, l’1% è con piste ciclabili a lato della strada in sede propria. Per Minervini: "Occorre valorizzare in modo diverso le infrastrutture di cui disponiamo"
08 August, 2011
La ciclovia adriatica "pugliese" che si estende da Chieuti fino al capo de finibus terrae è stata presentata il 5 agosto 2011, alla regione Puglia in presenza dell’assessore alla Mobilità sostenibile Guglielmo Minervini e di Raffaele Sforza, esperto di mobilità sostenibile e responsabile regionale per le reti ciclabili dell’Assessorato alla Mobilità della Regione. Questo tratto pari a 626 chilometri, è parte integrante della Ciclovia adriatica (la numero 6), mille chilometri circa da Ravenna a Santa Maria di Leuca.
“Stiamo provando a valorizzare - ha dichiarato in apertura Minervini - in modo diverso le infrastrutture di cui disponiamo. Mentre attendiamo la realizzazione di piste ciclabili, ne abbiamo finanziate per 20 milioni attraverso i fondi europei delle aree vaste [i fondi che derivano dalla Ue dalle 10 aree geografiche sovra comunali individuate in Puglia, ndr], ci siamo chiesti cosa si può fare immediatamente”. L’idea, dunque, è stata quella di “riscoprire” e di valorizzare tratti di percorsi della viabilità esistente dimenticati e poco utilizzati dalla viabilità veloce su gomma. Per Minervini, lo scopo del progetto è stato quello “di scoprire una rete di strade con un carico ridotto di traffico che può già essere messa al servizio della mobilità ciclistica e del cicloturismo. C’è in Puglia un’offerta di qualità che integra l’idea di mobilità e l’idea di sviluppo turistico attento al territorio”. Va detto inoltre che accanto all’azione del recupero e della valorizzazione si persegue un’azione propositiva. “La Regione Puglia, infatti, - ha continuato Minervini - sta lavorando per dotarsi di una rete ciclabile regionale costituita da ciclovie con diverso grado di protezione per il ciclista. Le dorsali di questa rete, individuate con il progetto di cooperazione internazionale Cyronmed, di cui la Puglia è stata capofila, corrispondono ai tracciati regionali di cinque itinerari nazionali (reti BicItalia)”.
Alcune criticità rilevate dalla FIAB
“Trattandosi di viabilità esistente – ha poi concluso Minervini – lo studio della Fiab ha individuato una serie di criticità che andrebbero superate con la realizzazione di appositi interventi infrastrutturali, come ad esempio passerelle ciclopedonali sull’Ofanto e sulla Lama Balice e altri piccoli interventi di manutenzione e istallazione di apposita segnaletica stradale. La ciclovia non rimarrà solo una proposta turistica ma un’infrastruttura ciclabile sulla quale interverremo con i finanziamenti necessari al completamento e alla messa in sicurezza”. Tutte le informazioni della Ciclovia Adriatica sono state caricate sul portale BICITALIA (www.bicitalia.org), punto di riferimento nazionale degli amanti della bicicletta e dei cicloturisti di tutto il mondo che volessero fare vacanze in bici in Italia. L’itinerario consente di conoscere, tratta per tratta, il tipo di strada (secondo i criteri di classificazione delle ciclovie), il tipo di fondo stradale, le condizioni di percorribilità in bicicletta, tutte informazioni utili ad un ciclista/cicloviaggiatore di media esperienza, per attraversare la Puglia da nord a sud, “alberga bici” e punti di interesse turistico compresi. Queste informazioni sono anche scaricabili su dispositivi mobili: navigatori satellittari o smartphone.
Alcuni dati tecnici del percorso
Per quanto riguarda i dati tecnici, l’itinerario che parte da Chieuti, oltre al periplo del Gargano prevede una variante “Candelaro” da Lesina a Bivio Stazione Candelaro per chi volesse raggiungere più velocemente Manfredonia e Barletta. Il percorso inoltre è per intero (626 chilometri) privo di ghiaia grossolana o brecciolina. In altre parole ha un fondo stradale pavimentato con asfalto o cemento.
Per quanto riguarda la sede stradale, solo l’1% dell’itinerario prevede piste ciclabili a lato della strada in sede propria.
Il 48% del percorso rilevato è stato classificato come strada a basso traffico (cioè con un affluenza inferiore a 500 veicoli a motore al giorno), il 7% come strada priva di traffico (meno di 50 veicoli) e il 5% come strada extra urbana con limite a 30 chilometri in un’ora.
Il 38% delle strade comprese, circa 237 chilometri, sono state considerate, infine, strade mediamente trafficate (con oltre 500 veicoli a motore). Nessun chilometro del percorso è ricaduto nella categoria strada ad alta velocità.