Dagli Usa l'obbligo di rendere pubblici i consumi energetici di edifici del terziario
Dal prossimo anno un data-base raccoglierà i dati sull'efficienza degli edifici misurata in utilizzo energetico per m2 - da Casaeclima del 05.08.2011
10 August, 2011
Per incentivare i cittadini all'efficienza energetica, in alcuni stati e città degli USA da quest'anno sarà obbligatorio, per gli edifici più grandi, misurare e rendere pubblici i consumi energetici. Nuove regole che per il momento riguarderanno esclusivamente gli edifici commerciali dalle ampie superfici, ma che potrebbero in futuro essere allargate a tutti gli immobili e che ci si aspetta inducano i proprietari ad apportare miglioramenti volti ad ottenere risparmi energetici.
Simili ai marchi nutrizionali posti sui cibi, alla valutazione di Energy Star nei dispositivi elettronici e ai tagliandi per le macchine, i mini report che dovranno essere consegnati non specificheranno i costi in termini di utilities ma mostreranno l'efficienza di un edificio, misurata in utilizzo energetico per square foot, unità di superficie americana, per appartamento. E quindi sarà facile poi tradurli in costi in bolletta.
Attualmente l'obbligo di presentare il rapporto sul consumo energetico effettuato nello scorso anno, pena una multa trimestrale di 500 dollari in caso di mancata consegna, investe 16.000 edifici di New York. I dati raccolti verranno caricati su un sito web, consultabile da chiunque, il prossimo anno.
Simili obblighi verranno adottati ad ottobre dal washington dinstrict, da Seattle e san francisco, entro gennaio del prossimo anno dallo stato di washington, a giugno in Austin e, prima della fine dell'anno, si estenderanno anche in California. Un'altra dozzina di stati stanno nel frattempo valutando l'adozione di questo provvedimento.
"Si tratta di un sistema che permetterà agli utenti, agli affittuari e agli investitori di avere il libero accesso a tutte quelle informazioni che prima d'ora erano sconosciute", dice Roger Platt dell'U.S. Green Building Council, associazione no-profit dedicata allo sviluppo dell'edilizia sostenibile, aggiungendo che molti edifici non tengono minimamente traccia dell'utilizzo energetico che fanno e, quindi, così come succede in un 12-step program, il primo passo per loro sarà quello di ammettere di avere un problema.
Naturalmente non mancano le voci di chi si oppone a questo "sistema di terrore", come viene definito da Austin Perez della National Association of Realtors, il quale ritiene che "un simile meccanismo da "lettera scarlatta" rischia soltanto di abbassare il valore immobiliare degli edifici, peggiorando la situazione già non rosea del mercato della compra-vendita." Oltre agli incentivi in detrazioni fiscali e alle agevolazioni sui prestiti per svolgere le ristrutturazioni degli edifici, proposte da Perez, potrebbero essere adottate misure più soft per contenere gli sprechi energetici, come programmi ad adesione volontaria che testano l'efficienza degli immobili, suggerisce Kathleen Hogan del Dipartimento di Energia americano.
Ma una smentita sull'efficacia di questi sistemi arriva da Seattle, che si è prefissata l'obiettivo di riduzione del 20% del consumo energetico entro il 2020. Jayson Antonoff, consulente energetico, dichiara che "i programmi volontari non ci stavano portando da nessuna parte e per questo motivo abbiamo optato per il sistema della relazione obbligatoria che siamo sicuri daranno dei risultati straordinari."