Saglia: «Cercheremo di mantenere la detrazione del 55%, molti errori sulle rinnovabili»
Secondo le dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo Economico, il governo sta facendo il possibile per mantenere in vigore l'agevolazione fiscale per chi effettua interventi di efficientamento energetico sugli immobili. Quanto agli incentivi per le rinnovabili, Saglia ammette di non aver condivido le recenti scelte del governo
29 August, 2011
Il Governo sta lavorando per mantenere in essere la detrazione del 55% per gli interventi di efficientamento energetico. Lo ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, intervenendo al meeting Cortina InConTra. Oltre a promettere la proroga delle detrazioni Irpef, Saglia ha letteralmente sparato a zero sulla politica energetica messa in campo dall'esecutivo negli ultimi mesi, ammettendo che «sono stati commessi errori da parte del governo» e rivelando di essere stato addirittura sul punto di dimettersi un paio di volte. Ora, comunque, il sottosegretario sembra tranquillo. «Siamo vicini a un sistema ordinato – ha dichiarato - Non siamo al passo con la normativa europea, ma sono sicuro che raggiungeremo gli obiettivi prefissati». Il mea culpa, in ogni caso, c'è tutto: «Qualcuno ha compiuto interventi col machete, lo ammetto: noi stessi abbiamo generato confusione ed il rallentamento degli investimenti – ha precisato Saglia - Del resto la crescita impetuosa del fotovoltaico ha determinato il blocco degli incentivi anche in Spagna, Francia e Gran Bretagna».
Secondo il sottosegretario, a complicare le politiche di incentivazione delle rinnovabili è anche la natura stessa dell'Italia, «un paese densamente popolato e con un paesaggio e un patrimonio artistico diverso dagli altri». Per questo, secondo lui, da noi è più difficile realizzare opere infrastrutturali, oppure, appunto, impianti per la produzione di energia rinnovabile. Saglia, invece, non ha dubbi sulla detrazione del 55% sui lavori di ristrutturazione domestica finalizzata all'efficienza energetica. Secondo il sottosegretario, infatti, si tratta di «una misura che ha generato molto lavoro e ha fatto emergere tanto sommerso, per questo cercheremo di mantenerla, anche perché è costata all'erario solo 300 milioni».