"Da rinnovabili fino a 50% della domanda elettrica italiana al 2020"
Le enormi potenzialità di crescita del fv italiano e il ruolo crescente che questa tecnologia avrà nel mix energetico nazionale sono state sottolineate a ZeroEmission Rome 2011 da Agostino Re Rebaudengo, presidente di Aper,l’associazione dei produttori di energie rinnovabili - da Zeroemission del 14.09.2011
14 September, 2011
Le enormi potenzialità di crescita del fv italiano e il ruolo crescente che questa tecnologia avrà nel mix energetico nazionale sono state sottolineate da Agostino Re Rebaudengo, presidente di Aper, l’associazione dei produttori di energie rinnovabili, in occasione del convegno inaugurale di PV Rome Mediterranean, il salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo che ha preso il via oggi nell’ambito di ZeroEmission Rome. “I risultati del referendum dello scorso giugno che hanno portato alla cancellazione del piano per il nucleare portato avanti dal governo, hanno aperto scenari molto promettenti per il futuro delle rinnovabili e del fotovoltaico. Il Piano d'azione nazionale per l'energia, infatti, prevedeva un fabbisogno elettrico lordo di 330 TWh per il 2020, soddisfatto rispettivamente da fonte fossili, per 187 TWh, rinnovabili, 98 TWh, e nucleare, 90 TWh – ha spiegato Rebaudengo -. Ora la quota del nucleare dovrà essere ripartita tra le prime due: in questo scenario l'obiettivo è di arrivare a produrre con le rinnovabili circa 150 TWh al 2020, arrivando quindi a soddisfare con energie pulite circa il 50% della domanda”.
Un obiettivo ambizioso, nel quale una parte rilevante spetterà alle tecnologie fv, ma che per essere raggiunto richiede il superamento di alcuni ostacoli che ancora ne limitano lo sviluppo e frenano gli investimenti, come ad esempio la razionalizzazione e velocizzazione degli iter autorizzativi e la stabilità del regime di incentivi. (f.n.)