Usa: progetto per raddoppiare il numero di tetti fotovoltaici d'America
Il tutto costerà circa 1 miliardo di dollari, ma l'azienda, SolarCity, ha già ottenuto i primi finanziamenti - da Casaeclima del 13.09.2011
14 September, 2011
SolarCity, una delle principali società americane che lavorano nel campo dell'energia solare, ha da poco annunciato che sta per cominciare un progetto da un miliardo di dollari, per raddoppiare il numero di sistemi solari attualmente presenti sui tetti delle case degli Stati Uniti. La società afferma di aver ricevuto finanziamenti da due grandi banche d'investimento, U.S. Renewables Group and Bank of America, oltre ad una garanzia di prestito da parte del Dipartimento dell'Energia governativo. Inoltre ha appena ricevuto 280 milioni di dollari da Google, per iniziare ad installare 160.000 impianti solari fotovoltaici sui tetti degli edifici militari di tutto il paese, entro i prossimi cinque anni.
Un progetto ambizioso
Steven Chu ha definito l'idea di SolarCity la “più grande impresa solare della storia” che potrebbe inoltre aiutare l'economia americana a riconquistare la leadership nel settore dell'energia rinnovabile. SolarCity è stata fondata soltanto nel 2006, ma ad oggi ha già installato oltre 16.000 unità fotovoltaiche sui tetti americani. Per questo motivo ha ottenuto facilmente i finanziamenti di cui necessità per un progetto così colossale. E fin'ora ha sempre dato ottime garanzie, rimborsando gli istituti di credito subito dopo aver completato ogni singolo progetto.
Un business proficuo
SolarCity non vende, ma possiede, gestisce e mantiene i suoi sistemi fotovoltaici. Si limita a vendere l'energia elettrica all'utente finale, spesso a prezzi inferiori rispetto alle attuali tariffe elettriche. Inoltre, a dimostrazione che i “green jobs” non sono solo una fantasia dei guru della sostenibilità, l'azienda ha intenzione di impiegare i reduci della guerra in Afghanistan e i membri delle loro famiglie per realizzare il progetto, che necessità di almeno 750 lavoratori. Un bell'impegno, ma niente di eccezionale per un'azienda che nel 2006 contava solo due dipendenti, mentre oggi ne da lavoro a oltre 600 persone.