Caso Ikea, un mare di nuove ipotesi? Non proprio...
Continuano le trattative fra la Regione Piemonte e il colosso svedese: dopo l’ex Montepo (Moncalieri-Trofarello) e l’Ex Viberti (Nichelino), si parla ancora di altre aree industriali, a Moncalieri e Carmagnola. Nuove ipotesi? Non proprio: inizialmente Ikea le aveva scartate. Resta comunque fermo per Regione e Provincia il no alla costruzione su terreni agricoli
29 September, 2011
Ikea è tornata sui suoi passi: dopo che le trattative per l’insediamento sul sito di La Loggia erano colate a picco, l’azienda aveva dichiarato che avrebbe rivolto altrove il proprio sguardo. Un altrove non troppo lontano, a quanto pare: una decina di giorni fa, l’annuncio del Presidente della Regione, Roberto Cota: “La nostra priorità è aprire le porte a chi decide di insediarsi in Piemonte e portare lavoro: il tavolo tecnico si riunirà per capire se c’è la possibilità da parte di Ikea di trovare un altro sito a sud di Torino e al contempo si andrà a riesaminare con chiarezza tutta la procedura che ha portato allo stop sul sito di La Loggia”.
Le ipotesi prese in considerazione fino ad ora sono tutte ex aree industriali, completamente o parzialmente dimesse, che non dovrebbero presentare particolari complicazioni dal punto di vista della caratterizzazione dei terreni: l’area della ex Viberti a Nichelino, l’ex Montepo nella zona industriale fra Moncalieri e Trofarello e altri siti che ospitano stabilimenti in disuso a Carmagnola e Moncalieri. Siti a destinazione industriale e situati sul territorio della Provincia di Torino. Ma allora com’è che queste ipotesi spuntano solo oggi?
E infatti non è proprio così: “Non c’è nulla di nuovo in queste proposte – ci spiega il Direttore dell’Area Territorio e Trasporti della Provincia Paolo Foietta – si tratta di collocazioni alternative che erano ovviamente già state suggerite nel corso delle prime trattative. Era stata Ikea a bocciarle, insistendo invece sul sito di La Loggia. Siamo contenti che ora abbiano deciso di prenderle in considerazione. Da parte nostra c’è ovviamente il massimo appoggio, ma sempre alla stessa condizione: basta che siano aree industriali, già compromesse”. E il riesame della procedura? “La procedura si può anche riaprire se lo si ritiene necessario, ma non è possibile che cambi il risultato, così come le ragioni del no: anche perché è stata la Regione stessa ad approvarle nel piano di coordinamento”.
Nel frattempo nasce un «Patto per il lavoro» per la zona di Torino Sud, su proposta del sindaco di Nichelino Giuseppe Catizone.
"I nostri territori sono pronti ad accogliere il colosso svedese - ha spiegato il Sindaco - In cambio, chiediamo a Ikea di assumere, in via preferenziale, residenti della nostra area che è stata duramente colpita dalla crisi. A prescindere dall’insediamento, Ikea porterà posti di lavoro per tutti: vogliamo muoverci insieme».