Rifiuti dell’Ato Bari 5: clausola “delivery or pay”. Intervista a Pietro Santamaria
L’ ex assessore all’Ambiente del comune di Mola di Bari, autore del libro “L’ultimo chiuda la discarica”, Pietro Santamaria, spiega a Eco dalle Città il significato della clausola “delivery or pay” (consegni o paghi) del contratto di gestione rifiuti dell’Ato Bari 5. Per Santamaria: “Un elemento contrario agli obiettivi di raccolta differenziata”. Il testo della clausola
07 October, 2011
A seguito della Interrogazione regionale, a firma del consigliere Antonio Decaro, in merito al tetto minimo di conferimento indifferenziato (470 tonnellate al giorno) previsto dal contratto di gestione dell’Ambito territoriale Bari 5, abbiamo chiesto al professore Pietro Santamaria, ex assessore all’Ambiente del comune di Mola di Bari e autore del libro “L’ultimo chiuda la discarica”, di spiegare a Eco dalle Città il significato tecnico di questa clausola “delivery or pay”, e il motivo per il quale è contraria agli obiettivi di raccolta differenziata.
Professore Santamaria, qual è il significato di questa clausola e in quale punto del contratto è inserita?
In sede di gara d’appalto, tra i documenti messi a disposizione delle società partecipanti, ci sono i quesiti posti dalle società stesse alla Regione, corredate delle relative risposte. La clausola incriminata si trova nel quesito 14, il quale pone questa domanda: “se sia previsto l’obbligo per i Comuni del Bacino a conferire a proprie spese i rifiuti differenziati al Soggetto Gestore, nelle località e con le modalità ed i tempi e le quantità indicati negli elaborati dell’offerta e comunque sino ad un massimo di 50 t/g”. Questa la risposta fornita:
“Si precisa che, ai sensi della normativa vigente, non sussiste per i Comuni del Bacino obbligo di conferire i materiali della raccolta differenziata; per tale motivo, l’esposizione della tariffa, come riportato nel Disciplinare di gara al punto 5.2.1 di pag. 13, richiede specificatamente il costo di gestione, fino al limite di batteria della produzione inclusa del CDR (cosa che implica evidentemente il riferimento al solo trattamento dei rifiuti solidi urbani nella misura di 470 t/g che devono essere obbligatoriamente conferiti dai Comuni, n.d.r.)”.
Il testo è piuttosto ambiguo. La risposta verte sulla raccolta differenziata e stabilisce che i comuni non sono tenuti a consegnare i materiali differenziati, purché coprano i costi di gestione relativi al trattamento dell’indifferenziato e alla produzione di cdr. A questo punto c’è un’affermazione tra parentesi, in base alla quale è fatto obbligo ai comuni di consegnare ogni giorno 470 t di rifiuti indifferenziati (e poi c’è un “ndr” che potrebbe anche significare “nota della regione”!). Questa precisazione è un elemento di fatto entrato nella gara.
Una clausola simile può essere considerata un elemento essenziale del contratto?
Si, è già accaduto in passato. Il contratto del 2006 prescriveva, in maniera chiara ed evidente, l’obbligo di consegnare i rifiuti indifferenziati “nei modi, nei tempi e nelle quantità previste dall’offerta degli imprenditori”. Nel nuovo contratto questo elemento è stato modificato, nel senso, però, che è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra.
Perché la clausola è contraria agli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti per legge?
Questa è una cosa ovvia ed eclatante. Se ci sono delle norme e degli obiettivi di raccolta differenziata a livello comunitario, nazionale e regionale, perché capovolgere completamente la situazione e obbligare i cittadini a consegnare, comunque, un quantitativo di tal quale? Sembra che non si guardi agli obiettivi di sostenibilità, ma piuttosto ad assicurare all’imprenditore un quantitativo tale che gli garantisca il ritorno economico. L’imprenditore, però, nel momento in cui partecipava all'ultima gara di appalto per la gestione dell'impianto conosceva gli obiettivi di legge della finanziaria 2007, la 152/2006, e il piano regionale. Quindi perché garantire ad una parte un vantaggio che normalmente, in sistema di mercato, non viene concesso?
Secondo l’Assessore Nicastro la clausola sarebbe comunque ininfluente, poiché, con l’introduzione degli Ato provinciali, si potrebbe comprendere il doppio o il triplo dei comuni che l’ato Bari 5 abbraccia attualmente, e quindi sarebbe facilmente in grado di assorbire la quota limite obbligatoria di 470 t/g. E’ d’accordo?
La rassicurazione fatta da Nicastro non può funzionare. Che siano 21 o 30 comuni o tutta la Provincia di Bari, ci sarà sempre un obbligo, che costituisce una specie di cuscinetto all’aumento della raccolta differenziata. C’è poi un altro aspetto, che riguarda l’impianto complesso di biostabilizzazione e combustibile da rifiuti di Conversano. Se la Valutazione di impatto ambientale (Via) è stata fatta per valutare l’incidenza dell’impianto determinata su 21 comuni, c’è da chiedersi ora come sia possibile trasformare e mettere a disposizione della provincia questo impianto. L’impatto indotto dal traffico veicolare, per esempio, è stato calcolato su 21 comuni, considerarne 35 o l’intera Provincia è un altro conto. Gli Ato furono creati perché dovevano garantire l’autosufficienza dei territori. Accorpare gli ambiti dovrebbe significare mettere insieme più autosufficienze, e non, invece, fare in modo che su unico impianto gravi anche il peso di tutti gli altri comuni.
E’ vero, però, che c’è una legge nazionale che ha previsto l’abolizione degli Ambiti territoriali ottimali. La Regione Puglia, invece della loro sopravvivenza, potrebbe anche decidere la loro abolizione, seguendo l’indirizzo nazionale. In quest’ultimo caso che fine fanno tutte le Valutazioni di Impatto Ambientale prodotte per ciascun impianto? Dovranno essere riscritte?
Faccio un esempio per essere più chiaro. Pensiamo all’ipotesi di fondere due comuni piccoli. Nonostante la fusione restano le situazioni amministrative dei comuni, come pure rimangono in piedi le scuole dei due territori. I bambini di una scuola non si riversano nell’altra, perché nessuna delle due ha la capacità di ospitarli tutti. Lo stesso accade per gli impianti. Se l’impianto ha la capacità di ricevere quel tonnellaggio va bene, altrimenti bisogna trovare un’altra soluzione. La “Via” dell’impianto di Conversano è stata autorizzata esclusivamente a causa dell’emergenza rifiuti allora determinatasi in Puglia, nonostante le opposizione di quei territori furono violente.
A quali condizioni è stata approvata?
La “Via”, risalente al 2006, è stata dichiarata positiva a patto che tutto fosse rapportato al nuovo piano rifiuti “Vendola” del dicembre 2005” e non al Piano “Fitto” del marzo 2001. In quest’ultimo piano, gli obiettivi massimi erano del 30%. Il piano Vendola invece li ancorava a quelli nazionali, 55-56% per il biennio 2010-2011 rendendoli sempre più ambiziosi. Invece oggi si parla di 470 tonnellate al giorno, recuperando i valori che erano stati stabiliti dal “piano Fitto”. Questo mi lascia pensare che un ridimensionamento non è mai avvenuto. Si tratta di un’ulteriore violazione di norme che la Regione non dovrebbe tollerare. Inoltre, più rifiuti tratterà l'impianto complesso per la produzione di CDR e prima si esaurirà la discarica di servizio-soccorso!
Riguardo alla tanto discussa clausola, lei pensa che questa situazione possa valere solo per l’Ato Bari 5?
Se questo contratto si firma per l’ambito territoriale Bari 5, il rischio è che si costituisca un precedente anche per tutti gli altri Ato (provinciali o territoriali). Facendo qualche calcolo, è come se si stessero creando le premesse per poter portare tutti i rifiuti della Regione negli impianti Co.ge.am., capaci di trattare 800.000 tonnellate all’anno, a fronte di una produzione pugliese di 2.000.000 di tonnellate. Consentire tutto questo significa fermarsi ad un percentuale di raccolta differenziata del 18-20%. Per di più il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata si riverbererà sull’ecotassa, la quale, con il nuovo disegno di legge della regione Puglia, quasi raddoppierà, raggiungendo i 25 euro per tonnellata. Per quale motivo mettere gli ato nelle condizioni di non raggiungere quegli obiettivi?