Dal Congresso di Legambiente Piemonte e VdA una nuova dirigenza per le grandi sfide ambientali del territorio
Chiuso ieri sera il Congresso di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta. Nuove cariche dirigenziali per l'associazione: Fabio Dovana presidente, Francesca Gramegna direttore, Fabrizio Bo amministratore, Federico Vozza e Umberto Lorini vicepresidenti
24 October, 2011
Si è concluso ieri sera il Congresso di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta che ha visto il rinnovamento di tutte le cariche dirigenziali: Fabio Dovana, ex ufficio stampa dell'associazione è ora presidente, Francesca Gramegna direttore, Fabrizio Bo amministratore, Federico Vozza e Umberto Lorini vicepresidenti. La nuova segreteria è composta da 14 persone, tra cui i responsabili dei settori tematici e il direttivo è formato invece da 53 persone, tra cui tutti i presidenti dei circoli territoriali.
Un filo diretto dal Congresso è stato mantenuto ieri con la manifestazione No Tav in Val Susa e con i soci di Legambiente lì presenti.
“Il movimento No Tav ha ribadito ancora una volta un legittimo No nei confronti di un'opera non prioritaria per il nostro Paese –dichiara Fabio Dovana, presidente neo-eletto di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. E' ora che anche la politica scenda in campo, ascoltando le legittime istanze dei manifestanti. Una politica sorda alle manifestazioni pacifiche rischia di alzare il livello dello scontro. Viviamo un momento di grande difficoltà, travolti dalla crisi internazionale; la tutela dell'ambiente può essere un'opportunità per superare la crisi ma tutti sono chiamati a saper cogliere questa sfida: istituzioni, cittadini, imprese ed associazioni”.
Non solo la Tav al centro del dibattito congressuale ma tutti i grandi temi ambientali sono stati toccati negli interventi dei partecipanti: la sfida energetica innanzitutto e lo sviluppo delle fonti rinnovabili da sostenere con forza ma da pianificare attraverso le linee guida che le Regioni devono emettere e che Legambiente chiede con forza (Il Piemonte ad oggi ha emanato le linee guida per il solo solare fotovoltaico mentre la Valle d'Aosta soltanto per gli impianti fotovoltaici e eolici).
Votata all'unanimità la proposta dei circoli torinesi Aquilone, Ecopolis, Metropolitano e di Flavia Bianchi, responsabile urbanistica e parchi Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, riguardante la variante 221 (ex area Thyssen) dove è prevista una riqualificazione territoriale modesta e prevedibile. Al contrario Legambiente propone la ridefinizione del Parco fluviale della Dora Riparia con ampliamento dell'area verde intorno al fiume, la riqualificazione del Castello di Lucento, un'ecomuseo urbano della Circoscrizione 5, un centro servizi nell'area Thyssen - Ilva e il collegamento con il Parco della Pellerina tramite un'area verde a piano strada, previo interramento di un tratto di Corso Regina. In ricordo delle 7 vittime della Thyssen Krupp morte tragicamente sul lavoro durante la notte del 6 dicembre 2007, i circoli torinesi propongono inoltre un'area museale, con annesso un centro documentazione sulla sicurezza sul lavoro.
“La vera ricchezza dell'associazione –dichiara Francesca Gramegna, direttore Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta– è proprio nella straordinaria capacità dei nostri circoli di vigilare sul territorio, fare proposte concrete, dialogare con la comunità e contribuire all'arricchimento culturale della nostra società”.
Subito al lavoro dopo i lavori congressuali: i prossimi impegni dell'associazione sono molti, la vertenza che vedrà impegnata Legambiente contro la proposta del nuovo inceneritore di Settimo Torinese è solo un'esempio, ma in calendario anche eventi e appuntamenti culturali; in vista del Congresso Nazionale che si terrà a Bari a dicembre, è in programma a Torino un convegno nazionale sui social network e le nuove forme di attivismo.