Provincia di Milano, presentato il nuovo piano territoriale di coordinamento
"La percentuale di consumo del suolo è stata ridotta di un terzo rispetto al Ptcp adottato nel 2003, passando dal 6 al 2 per cento, e a zero all’interno del capoluogo e dei 24 Comuni di prima cintura, così da favorire il recupero di aree degradate o dismesse e salvaguardare la risorsa suolo". La replica di Pietro Mezzi, Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà in Provincia di Milano
31 October, 2011
A poco più di due anni dall’insediamento, il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà e l’assessore alla Pianificazione del territorio, Fabio Altitonante, presentano, oggi, il Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp).
Il nuovo piano varato dalla Provincia di Milano ha rafforzato e migliorato, anche in considerazione dell’entrata in vigore della Legge Regionale di Governo del territorio (2005) che ha ridisegnato la materia, i macro obiettivi del precedente Ptcp (2003), introducendo e sviluppando, per esempio, temi legati alla casa e all’housing sociale.
Il nuovo Ptcp redatto in collaborazione con i Comuni della Grande Milano coinvolti e corresponsabilizzati sin dalle prime fasi alla stesura del documento, è inquadrato, grazie a una strategia condivisa, in otto ambiti principali: riduzione del consumo del suolo, potenziamento della rete ecologica, dorsali territoriali e parchi, housing sociale, città metropolitana e policentrismo, strategia di «rete» per la Grande Milano, infrastrutturazione del territorio, perequazione tra i Comuni.
Riduzione del consumo di suolo: la percentuale di consumo del suolo è stata ridotta di un terzo rispetto al Ptcp adottato nel 2003, passando dal 6 al 2 per cento e, addirittura, a zero all’interno del capoluogo e dei 24 Comuni di prima cintura, così da favorire il recupero di aree degradate o dismesse e salvaguardare la risorsa suolo.
Potenziamento della rete ecologica: nell’adeguamento del piano si è posta particolare attenzione alle tematiche paesistico ambientali. Si realizzerà un sistema integrato teso a favorire la realizzazione di un sistema di interventi di conservazione e potenziamento delle biodiversità, oltre alla salvaguardia dei varchi inedificati fondamentali sia per la rete sia per i corridoi ecologici.
Infrastrutturazione del territorio: Il Ptcp è incardinato anche sulle strategie necessarie per sviluppare le infrastrutture. Per ciò che concerne il trasporto su gomma, il Piano evidenzia le opere in cantiere (Tangenziale Est Esterna, Brebemi e Pedemontana), ma pone l’accento anche sullo sviluppo delle connessioni trasversali. Sono state inserite, inoltre, proposte di allungamento delle linee metropolitane già esistenti o in progetto e si sono previste nuove fermate e stazioni d’interscambio delle linee (S) di trasporto suburbano.
La Provincia di Milano impegnata a migliorare la qualità di vita dei cittadini e a contenere l’inquinamento, avverte, infatti, come un imperativo la necessità di accelerare la realizzazione degli allungamenti verso l’esterno di Milano delle Metropolitane esistenti, di quelle in costruzione e di quelle pianificate ma bloccate dalla esiguità di risorse indotte dalla crisi economica globale.
Il punto di vista di Pietro Mezzi, Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà in Provincia di Milano
“Il Piano licenziato dalla Giunta Podestà - attacca Pietro Mezzi, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio provinciale ed ex assessore al Territorio dal 2004 al 2009 - è un piano furbesco, che non convince e non serve a preservare il territorio”.
“Infatti - aggiunge Mezzi - a differenza di quanto annunciato un anno fa con le Linee guida, la proposta discussa oggi in Giunta smentisce la linea Podestà in materia di infrastrutture. Il presidente della Provincia e la sua Giunta si sono accorti che l’opposizione alla realizzazione di una nuova tangenziale ovest, da Melegnano ad Abbiategrasso, è stata fortissima e ora, anche per non ostacolare il già difficile percorso del Ptcp, fanno clamorosamente retro marcia e stralciano dalla tavole del Piano la nuova previsione autostradale. Sindaci, comitati e associazioni ambientaliste hanno vinto, Podestà ha clamorosamente perso”.
“Inoltre - prosegue l’ex assessore al Territorio - il Piano del centrodestra, in materia di pianificazione, rinuncia ad applicare quanto la legge regionale 12 del 2005 pone in capo alle Province. Cioè l’individuazione degli ambiti agricoli strategici: una delle poche e forti prerogative conferite dalla legge 12 ai Piani territoriali per preservare la produzione agricola nel territorio milanese. Infatti, nella proposta della giunta provinciale non sono previsti ambiti agricoli nelle aree di parco regionale, quindi nei parchi Sud, Ticino, Nord, Groane e Adda Nord. Se le attuali aree agricole dei parchi fossero vincolate ad ambiti agricoli strategici nel Ptcp, su queste aree non si potrebbe più costruire e non si potrebbe fare la perequazione urbanistica. Un discorso molto attuale, anche per il Comune di Milano e per le sue aree a sud ricomprese nel Parco agricolo sud Milano”.
“Il Piano della Provincia - conclude Mezzi - è furbesco anche per un altro motivo. Utilizza il consumo di suolo “zero” come foglia di fico, sapendo che sul consumo di suolo i Piani provinciali non hanno carattere vincolante nei confronti dei Piani di governo del territorio dei Comuni. Il Ptcp di Podestà si fa bello su un tema importante (il consumo di suolo), ma facilmente aggirabile dai Comuni, e dove può osare, come nelle aree di parco con gli ambiti agricoli, non la fa volutamente per lasciare la strada aperta a future trasformazioni territoriali”.