La biblioteca prende il bus
Ad Amburgo hanno messo in circolazione un centinaio di bus-biblioteca. Si sale e a sinistra, proprio dietro l’autista, c’è uno scaffale con una cinquantina di libri d’ogni genere. Si sceglie e si legge. Se non piace si rimette a posto, oppure si porta a casa per vedere come va a finire - da Italia Oggi del 12.11.2011
15 November, 2011
Ettore Bianchi
Settimane fa ero a Roma e, avendo tempo, ho deciso di prendere il bus. Il 63 da piazza Argentina. L’ho atteso per 30 minuti, mentre passavano dozzine di bus con altri numeri e semivuoti. Ho atteso per puntiglio. Infine è arrivato. Stracolmo. Seduta in fondo ho scorto una ragazza che teneva un libro in mano, come una reliquia. Impossibile leggere, in quell’atmosfera. Mi sono avvicinato. Era una tedesca e stringeva un libro di Tiziano Terzani. L’unica lettrice, o possibile lettrice, a Roma, era una tedesca. Non leggeva, ma sembrava adorare quel libro del mio collega di decenni fa al Giorno.
Quando prendo il metrò a Berlino, si viaggia seduti. E tutti, o quasi, leggono. Un giornale, un libro. Quotidiani seri e scandalistici, romanzi di solito del genere polpettone. Non importa, tutti leggono. Tranne me, affascinato dai lettori che vanno a scuola o in ufficio. Forse, anche per questo, i tedeschi leggono dieci volte più libri degli italiani. Colpa dei trasporti, oltre che della solita scuola.
Ad Amburgo hanno messo in circolazione un centinaio di bus-biblioteca. La lettura affidata al caso: non si sa su quale linea è in servizio un bus biblioteca. Si sale e a sinistra, proprio dietro l’autista, c’è uno scaffale con una cinquantina di libri d’ogni genere. Si sceglie e si legge. Se non piace si rimette a posto, oppure si porta a casa per vedere come va a finire. Si restituirà il libro al prossimo viaggio, in un altro bus. Oppure no. Ma vi pregano di cambiarlo con un volume che avete a casa.
I tedeschi luterani, estremamente corretti, sono stati assolti in anticipo: fate comunque quel che volete, prendere un libro dal bus non è un furto. Ma non è un’idea per invogliare alla lettura, nonostante le apparenze.
«Viaggiare in bus e leggere è un tutt’uno», assicura Kay Goetze, portavoce della Vhh, l’azienda trasporti della città anseatica. «Con la nostra iniziativa vogliamo invogliare gli amburghesi a servirsi del bus invece di prendere l’auto». Dove non si può leggere, ma si ascolta. Le cassette o i cd con le registrazioni degli ultimi romanzi o dei classici vendono decine di migliaia di copie. In Italia sono riservate ai non vedenti.
Il grande supermarket di roba usata, lo Stilbruch, ha messo a disposizione 40 mila volumi. La scelta è assicurata, e ognuno trova qualcosa per il suo gusto. L’iniziativa è prevista per una durata di tre anni; dato il successo, è probabile che venga prolungata. Alla fine del servizio, di solito, la piccola biblioteca ambulante è vuota e deve essere rifornita. Ogni mattina tornano anche i volumi presi in prestito.
Spesso, tra le pagine, si trovano foglietti con i giudizi dei lettori precedenti: si vuole comunicare quel che si pensa, e così il bus si trasforma in una sorta di salotto letterario. Temo che l’idea non possa essere copiata da noi.
Appena posso andrò ad Amburgo. Non per leggere, ma per regalare i libri che non trovano più posto a casa mia. Buttarli è un sacrilegio, e ho tentato invano di regalarli a qualche istituzione italiana. L’istituto di cultura ha chiuso la biblioteca per motivi economici. Altri mi hanno risposto stupiti: libri? E che ci facciamo? Ad Amburgo i miei connazionali sono appena 8 mila, ma spero che per almeno uno di loro sia una bella sorpresa trovare un libro in italiano mentre va in ufficio o in pizzeria sul bus.