“Rinasce” Palazzo del Lavoro, e diventa Palazzo del Commercio
Lettera aperta del Coordinamento delle associazioni ambientaliste Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Ecopolis e Pro Natura Torino
18 November, 2011
Martedì 15 novembre la Giunta Comunale ha approvato il Permesso di Costruire Convenzionato relativo all’Ambito 16.30 “Palazzo del Lavoro”, oggetto della recente Variante 190 al Piano Regolatore, permesso che era già stato approvato dalla Giunta Chiamparino ed era rimasto in sospeso in Consiglio Comunale, dopo intensa discussione ed il parere contrario da parte del Consiglio della Nona Circoscrizione.
Ora la stessa delibera, con alcune modifiche che definiscono ulteriormente il progetto definitivo, viene assunta con semplice approvazione da parte della Giunta, senza portarla più all’approvazione da parte del Consiglio Comunale e sottoporla alla Circoscrizione. La motivazione di questa scelta viene giustificata sulla base del D.L. 13 maggio 2011 n. 70, convertito in Legge il 12/07/2011, il cosiddetto Decreto Sviluppo, che consente alle Giunte Comunali di approvare i Permessi di Costruire Convenzionati senza più sottoporli all’approvazione del Consiglio.
Nella delibera di Giunta si dichiara che “la competenza del Consiglio è stata superata”. Premesso che tale materia avrebbe dovuto comunque in via preliminare essere sottoposta ad una nuova disciplina regolamentare che ancora non è stata discussa dal Consiglio stesso, siamo profondamente stupiti da questa accelerazione da parte della Giunta che ha scelto, agganciandosi ad un provvedimento del Governo, di essere “più realista del re”. Per rispetto del Consiglio e delle procedure democratiche sarebbe
stato (e sarebbe) corretto sottoporre nuovamente tale progetto all’esame della Circoscrizione competente e del Consiglio, invece di procedere con una revoca della precedente delibera e ad una sua riapprovazione con un atto di imperio. Si tratta a nostro parere di un’ulteriore espropriazione delle competenze del
Consiglio e di negazione dei diritti di partecipazione. La volontà politica della Giunta avrebbe potuto egualmente esprimersi nel rispetto del metodo democratico.
Anomalo ci sembra poi che negli stessi atti deliberativi vengano ceduti alla Società Pentagramma le vaste aree verdi di proprietà della Città, parte integrante del Parco di Italia ’61, per consentire la realizzazione di parcheggi interrati, per una cifra intorno ai 3.800.000 Euro, senza che tale cessione sia mai stata
deliberata dal Consiglio Comunale o inserita in piano di alienazioni. Tale cessione dovrebbe essere di stretta competenza del Consiglio, che non ne è mai stato investito.
Sui contenuti della delibera poco si può aggiungere rispetto a quanto dalle nostre Associazioni già espresso ripetutamente nelle precedenti Lettere Aperte:
- Non è ancora chiara la natura e la tipologia del Centro Commerciale che andrà ad installarsi nel Palazzo del Lavoro, in un territorio già saturo di centri commerciali
- Restano irrisolti i problemi della viabilità e dell’ulteriore intasamento della Rotonda Maroncelli, che nella delibera lasciano aperte diverse soluzioni la cui definizione è rinviata ad un tempo imprecisato, con forti ricadute ambientali per i nuovi flussi di traffico da Nord
- da Sud e da Ovest (corso Unità d’Italia, corso Trieste, corso Maroncelli e la stessa via Ventimiglia)
- Le “misure compensative” non sono accompagnate da un progetto serio di riqualificazione del parco di Italia ’61, già gravemente compromesso
- E’ ancora pendente un ricorso al TAR contro il nuovo insediamento commerciale
- Le autorizzazioni paesaggistiche sono tuttora incomplete
- La “piazza pubblica” , che sarà strettamente funzionale alla galleria commerciale insieme con percorsi pedonali e parcheggio privato ad uso pubblico, viene stimata la bella cifra di 17.950.000 Euro scontati dagli oneri di urbanizzazione
- Le funzioni pubbliche che dovrebbero installarsi nel nuovo complesso restano totalmente indefinite
- Dopo l’esclusione della Variante dalla Valutazione Ambientale Strategica restano tuttora irrisolti svariati problemi di carattere ambientale, ad es. interferenze colle falde acquifere, caratterizzazione dei suoli, complessità della cantierizzazione in un’area già molto critica.
Per tutti questi motivi proponiamo pertanto che il “progetto definitivo” (come viene definito) del Permesso di Costruire Convenzionato venga sottoposto all’esame del Consiglio e della Circoscrizione 9, per rispetto del metodo democratico che non può essere sacrificato sull’altare delle esigenze di quadratura
del bilancio.