Riano e Corcolle bocciati dalla Commissione parlamentare Ecomafie
Il presidente Gaetano Pecorella ha sottolineato le «criticità dei siti» e ha spiegato: «Non sta a noi decidere o stabilire l'idoneità dei siti ma abbiamo preso atto dei problemi e faremo una relazione». Dopo il sopralluogo, l'incontro con il sindaco di Riano e i comitati
23 November, 2011
La Commissione parlamentare Ecomafie boccia Riano e Corcolle, i due siti scelti dal commissario Pecoraro per realizzare le discariche provvisorie in vista della chiusura di Malagrotta. Per aprire le nuove discariche serve almeno un anno, e la scelta è stata fatta «senza che nessuno sia venuto a verificare sul posto le criticità».
Ieri, il presidente della Commissione bicamerale Gaetano Pecorella ha fatto un sopralluogo a Corcolle e alla cava di Quadro Alto, a Riano, insieme ai parlamentari Alessandro Bratti, Candido De Angelis e Francesco Proietti Cosimsi.
«A prescindere dall'idoneità dei siti, l'ipotesi di discariche provvisorie all'inizio del prossimo anno è fantascienza: non c'è ancora alcuna predisposizione delle aree e servono mesi», ha spiegato Pecorella, che ha sottolineato le «criticità dei siti». A Riano, ha spiegato, «attengono alla vicinanza con alcune case. Inoltre la cava di tufo è a diretto contatto con le falde acquifere che potrebbero essere contaminate dai rifiuti. A Corcolle c'è un castello del Mille sopra la discarica, ci sono case a distanza difficilmente compatibile, reperti archeologici e, soprattutto, a 800-1000 metri c'è Villa Adriana che riceverebbe il vento e gli odori della discarica. Non sta a noi decidere - ha concluso Pecorella - o stabilire l'idoneità dei siti ma abbiamo preso atto dei problemi e faremo una relazione».
«Premetto che non spetta a noi decidere le linee strategiche
sui rifiuti del Lazio, - gli fa eco il capogruppo del Pd alla
commissione parlamentare Ecomafie, Alessandro Bratti - né è nostra intenzione mettere i bastoni tra le ruote a chi si sta
impegnando ad uscire dall'emergenza, ma abbiamo verificato
incongruenze notevoli sulla scelta del sito di Riano. Avevamo
già individuato delle forti incongruenze nel corso delle
audizioni, e la più grande incongruenza sta proprio nello studio
fatto dalla Regione sui sette siti e poi ripreso dal commissario
Giuseppe Pecoraro. Si tratta - aggiunge - di proposte fatte dai privati su cui, motu proprio, la Regione non pare abbia fatto analisi particolari. L'assessore regionale ha inoltre detto che gli studi sono stati fatti insieme alla Protezione civile e a noi
non risulta. Abbiamo verificato che le cave di Quadro Alto sono attive, ci sono operai e attività imprenditoriale - prosegue
Bratti - le abitazioni distano 800-1.000 metri e la viabilità
non è idonea. Inoltre ci sono passaggi di proprietà fatti
all'ultimo minuto, compravendite quasi simultanee alla scelta
dei siti, per quanto riguarda Riano. Si tratta di notevoli
incongruenze che a noi spetta di tirare fuori e consegnare a chi
di dovere».
Dopo il sopralluogo la commissione ha incontrato il
sindaco di Riano Marinella Ricceri e i comitati di cittadini che hanno ribadito i dubbi sulla localizzazione della discarica già illustrati in audizione. I cittadini reputano inidonea l'area di Quadro Alto perché, affermano, «è poco distante dalle case, si tratta di una cava ancora in attività, e le falde potrebbero essere contaminate».