Calano i rifiuti... ma per la crisi!
Incontriamo Gianluca Cencia, direttore di Federambiente, al VIII seminario 'Verso il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti: partire dalle esperienza locali'. "Entro il 2012 piano Nazionale per la Prevenzione, come vuole l'UE"
10 February, 2009
Incontriamo Gianluca Cencia, direttore di Federambiente, al VIII seminario “Verso il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti: partire dalle esperienza locali”, organizzato in collaborazione con Legambiente a Genova. Un seminario decisamente affollato. “E’ sempre così – ci dice Cencia – questi seminari sono sempre molto seguiti. E maggiori sono i problemi dei territori in cui scegliamo di tenere i nostri seminari, maggiore è il seguito”.
Dott. Cencia, perché l’associazione di chi raccoglie e gestisce i rifiuti si occupa di prevenzione?
Perché la prevenzione rientra a pieno titolo nel processo di gestione dei rifiuti. E Federambiente, come associazione dei gestori del ciclo rifiuti, se vuole essere credibile non può non occuparsi anche di prevenzione alla produzione dei rifiuti.
Nel 2002 eravamo probabilmente i primi a farlo!
Siamo stati i primi a mettere in rete un database di esperienze di prevenzione, che ad oggi ammontano a circa 350. Da questo database sono scaturite le Linee Guida per la Prevenzione, redatte in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti (ONR). Ad oggi queste linee guida sono in fase di aggiornamento. Speriamo di riuscire a pubblicarle entro l’estate.
La nostra è l’esperienza di chi, occupandosi di rifiuti, vuole essere credibile, agendo su ogni momento del processo, inclusa la prevenzione
Qual è il trend della produzione rifiuti in Italia?
Purtroppo il trend non ci fa ben sperare… Basti pensare che negli ultimi 10 anni il PIL italiano ha avuto una crescita di poco superiore al 10%, la produzione dei rifiuti è cresciuta di oltre il 20%. Una disgiunzione che non può non preoccupare.
Solo nel 2005/2006 (ultimi dati integrali disponibili) abbiamo registrato una crescita del 2,7%, a fronte di una crescita media della raccolta differenziata dell’1,9%.
Ad oggi la crescita si sta attenuando. Se proprio non si stanno riducendo i rifiuti prodotti, almeno la percentuale di crescita sta regredendo. Ed è un segnale.
Un segnale che va, però interpretato. Purtroppo mi sento di affermare che questa regressione non è legata alle molte lodevoli azioni di Enti pubblici e Privati per la Prevenzione, ma alla congiunzione economica sfavorevole.
Quindi è la crisi economica la causa prima della decrescita della produzione dei rifiuti?
Purtroppo ad oggi si, è così.
Molto spesso le esperienze non sono significative dal punto di vista numerico. Hanno un grandissimo valore culturale ed educativo, ma dal punto di vista quantitativo non sono significative.
Esistono comunque in Italia degli esempi di riduzione reale, non legata agli aspetti macroeconomici. Siamo in attesa dei dati definitivi sull’ultimo anno, così da poter fare meglio le valutazioni del caso.
Quali i prossimi passi di Federambiente?
Innanzitutto la nuova tappa di questo “tour” di seminari, che si terrà ad Ancona.
Stiamo, poi, rimettendo mano alle Linee guida per la Prevenzione, in collaborazione con l’ONR. Un lavoro che guarda al futuro: l’Unione Europea ha stabilito che entro il 2012 sarà obbligatorio per tutti gli Stati membri dotarsi di un Programma Nazionale per la Prevenzione