Smog, no dei commercianti al blocco delle auto in centro
da La Repubblica del 24 noevmbre 2011
24 November, 2011
di Ilaria Carra
Già nel primo giorno di stop alle auto nel centro, previsto da lunedì, le polveri sottili all’interno della Cerchia dei Bastioni saranno dimezzate. Lo stima l’Amat, l’Agenzia della mobilità del Comune: un traguardo che riporterebbe la città nei valori normali di Pm10. Anche se la garanzia di rientrarci per tre giorni di fila, sequenza necessaria per interrompere lo stop alle auto, non c’è perché le variabili sono troppe. Intanto sulla stretta annunciata al riscaldamento selvaggio nei negozi, in particolare quelli con la porta spalancata all’ingresso, i commercianti si ribellano.
L’organismo di Palazzo Marino ha stimato i benefici ambientali derivanti dai divieti che potrebbero entrare in vigore da lunedì, se il Pm10 si manterrà fuorilegge, e quindi scatterà la fase più restrittiva, con il divieto alle macchine e alle moto di entrare nell’area Ecopass. Una previsione che mette in conto, però, due condizioni: che i vigili controllino a tappeto i trasgressori e che i milanesi righino dritto, rispettando i divieti senza abusare delle deroghe concesse.
Nella prima fase, quella già in vigore che in tutta la città blocca i veicoli più inquinanti, l’Amat stima una riduzione solo del 4 per cento delle emissioni medie settimanali di Pm10. La seconda fase, con la chiusura dell’area Ecopass (eccetto che per residenti, veicoli elettrici, metano e gpl) può assicurare invece fino al 47 per cento in meno delle emissioni medie settimanali di Pm10. In pratica, sommando i due stadi, la metà delle polveri sottili potrebbe sparire dal centro, sempre che anche i milanesi contribuiscano. Ed è proprio la coscienza green che cerca di smuovere il Comune, invitando al car pooling: se un’auto qualsiasi circola con almeno tre persone a bordo ha la deroga per tutti i divieti. Pratica che oggi è poco milanese: ogni giorno in città circolano circa 715mila veicoli con a bordo solo chi guida, il coefficiente di occupazione medio è di 1,2.
«Invito i miei concittadini e chi viene da fuori a usare questa forma di mobilità sostenibile», è l’appello dell’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. Del resto l’emergenza è sempre alta, la città ha raggiunto il decimo giorno di fila di Pm10 fuorilegge: contro i 50 microgrammi di soglia massima, martedì a Città Studi i valori rilevati sono stati di 87 di 83 in via Senato. Il presidente della commissione Ambiente, Carlo Monguzzi, ha chiesto ieri alla Regione di «convocare con urgenza una cabina di regia sullo smog». Intanto il mondo del commercio protesta contro la stretta allo shopping bollente prevista da lunedì dall’ordinanza del sindaco. «È stalinista l’approccio di chi vuole colpire lo smog imponendoci di chiudere le porte per non sprecare calore — sostiene Giorgio Montingelli, delegato dell’Unione del Commercio — a fronte di una totale deregolamentazione sugli affitti. Questa giunta legifera senza confrontarsi con la categoria».
Contrario anche Alessandro Prisco, presidente di Ascoduomo: «Spesso il sovrariscaldamento è un problema del palazzo e non del negozio che lo subisce: l’invito è un conto, ma la sanzione diventa ridicola». Un filo più conciliante Renato Borghi, vicepresidente Confcommercio: «Disponibili a fare la nostra parte ma non è accettabile che siamo sempre noi commercianti a finire nel ciclone. In alcuni casi, come per l’abbigliamento e l’intimo, le temperature confortevoli sono un obbligo». E ancora: «I controlli devono essere fatti ma in tutti gli edifici, compresi quelli pubblici — rivendica Borghi — non capiamo perché per le palestre ci sia una deroga sui gradi: noi siamo sempre penalizzati, capro espiatorio facile perché diamo sulla strada ma fonte di ricchezza della città».