Campidoglio: «Niente soldi, addio alla metro D e alla linea B2»
L'assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, annuncia l'abbandono dei progetti per le linee D e B2 della metropolitana: «Costo attualmente insostenibile». Dura la replica della Regione Lazio: «Abbiamo dato il nostro contributo, Roma ha bisogno di queste infrastrutture»
11 February, 2009
Questa metropolitana non s'ha da fare. Non ci sono i soldi per realizzare il tratto piazzale Fermi - Prati Fiscali della linea D e il prolungamento della B da Rebibbia a Casal Monastero. Lo ha annunciato l'assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi, dichiarando senza mezzi termini che «linea D e metro B2 sono solo nel libro dei sogni. Non ci sono fondi. Punto e basta». Secondo l'assessore, «il costo di queste due opere è attualmente insostenibile: 3 miliardi di euro per la linea D e 520 milioni per la B2. Circa 150 milioni di euro a chilometro». Immediata e dura le reazione da parte della Regione Lazio che, per bocca dell'assessore ai Trasporti Franco Dalia ha ricordato che «a fronte di un costo complessivo di 520 milioni di euro (per la linea B2, ndr) la Regione ha già messo a disposizione per la realizzazione del progetto ben 99 milioni». L'assessore ha aggiunto che «il prolungamento della B consentirebbe di bloccare il traffico in entrata a Roma dal quadrante nord est, offrendo ai passeggeri la possibilità di lasciare l´auto a ridosso del raccordo per proseguire a bordo della metro».
«Grande preoccupazione» è stata espressa anche da Legambiente Lazio, che ha indirizzato un'accorata lettera al sindaco Gianni Alemanno: «Le nuove metropolitane - si legge nel documento - sono progetti a cui Roma non può assolutamente rinunciare, per riuscire a liberarsi dal groviglio di automobili e smog». La richiesta degli ambientalisti è quella di modificare il piano investimenti in sede di consiglio comunale, reinserendo la priorità di tutte le metropolitane già previste. Se l'appello di Legambiente non venisse ascoltato, la capitale dovrà rinunciare a 11 chilometri e 12 stazioni in più per la linea D (per cui le spese sarebbero state divise, grazie a una iniziativa di project financing, tra il Comune, 38%, e privati, 62%) e ai 3 chilometri e 3 stazioni aggiuntivi della linea B, da Rebibbia a Casal Monastero (spese coperte per il 57% dal Comune, per il 23% dallo Stato e per il 19% dalla Regione).
1 commenti
Scrivi un commentocaiofabricius ROMA
11.02.2009 21:02
The MARP, episodio 51 di 185
SideroAnemia-cronica,
BULIMIA CEMENTIZIA devastarricchisciescappa
Per le opere pubbliche indispensabili sempre difficoltà, soprattutto se su FERRO.
E lo sperpero offensivo del doppione devasta-territorio dellautostrada Civitavecchia -Livorno oppure
della autostrada Pontina oppure
il Ponte sullo Stretto oppure
2-3-4 (chi offre di più? )anelli GRA oppure
2-3-4 (chi offre di più? ) stadi per tifosi oppure
777mila777mijioni di nuovi posti-maghina-feticcio oppure
il baraccone dei finti-Cesari
oppure oppure
daje con la devastazione del territorio