Piste ciclabili un anno dopo, situazione immutata
Presentata oggi la seconda indagine dell'Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma sulle piste ciclabili. A distanza di un anno, dei 15 peggiori tratti ciclabili, solo uno è migliorato
30 November, 2011
Lo stato di salute delle piste ciclabili romane non è migliorato rispetto all’anno scorso. A dirlo è la seconda indagine sull’argomento realizzata dall’Agenzia per il controllo e la qualità del servizi pubblici locali del Comune di Roma in collaborazione con il gruppo di ciclisti urbani Ciclomobilisti.
I 15 tratti peggiori
La ricerca ha preso in considerazione i 15 tratti ciclabili che nello studio del 2010 erano risultati i peggiori: «I cambiamenti sono molto limitati, anzi per gran parte di questi percorsi la situazione è immutata rispetto allo scorso anno», si legge nell’indagine. L’unica pista migliorata è quella su viale della Moschea, «grazie alle operazioni sui pali e sulla vegetazione, sebbene permanga l’intralcio causato dalle auto in sosta». Al contrario, «la sicurezza della Tevere sud, visti gli episodi che sono accaduti, appare messa ulteriormente in discussione, e addirittura la pista su viale del Giardino Zoologico, non essendo più dotata di segnaletica né orizzontale né verticale, è di fatto cancellata. Per lo stato del fondo stradale è stato registrato un lieve peggioramento sia a Dragoncello sia a Casal Palocco, mentre su via del Circo Massimo le manifestazioni estive hanno reso più difficoltoso il transito delle bici. Rimangono fortemente critici dal punto di vista della sicurezza sia la pista lungo l’Aniene tra la Salaria e ponte Tazio, sia i tratti della ciclabile di Tor Vergata lungo viale Oxford e a Torre Angela Vecchia, dove peraltro sono segnalati detriti e rifiuti abbandonati in misura crescente».
Le nuove piste ciclabili
I monitoraggi hanno interessato anche le piste ciclabili realizzate nel corso del 2011, in tutto cinque: Gregorio XI, Casal Palocco, Laurentina, Mezzocamino, Trigoria. «In generale, alcuni aspetti di queste piste appaiono migliori rispetto alla media di quelle monitorate nel 2010: da un lato il fondo stradale e la segnaletica (poiché si tratta di nuove realizzazioni), dall’altro lato la protezione dei ciclisti, gli attraversamenti pedonali e carrabili e gli intralci sulla pista (in quanto i quartieri attraversati non sono granché popolati o trafficati, e anzi alcune insistono su aree verdi). Al contrario, sia la sicurezza e la valutazione soggettiva che l’utilità e i servizi risultano particolarmente scarsi, proprio perché queste piste sono realizzate in zone residenziali poco dense», spiega l’Agenzia. «Sinteticamente, la migliore valutazione è assegnata al tratto 29E della ciclabile di Mezzocammino lungo la Colombo (74 su 100), che considerando tutte le piste romane le varrebbe il secondo posto assoluto dietro il tratto su viale Marconi (75 punti su 100,ndr). È comunque tutta la ciclabile di Mezzocammino, insieme alla 28 su via Laurentina, a risultare particolarmente soddisfacente, al contrario dei punteggi poco positivi della pista 30 a Trigoria (49), la 26 su via Gregorio XI (46) e soprattutto della 27B a Casal Palocco (41), che risulta quindi tra i peggiori percorsi esistenti in città».
Il Piano quadro per la ciclabilità
Quello che dovrebbe essere approvato al più presto in Consiglio comunale è il secondo Piano quadro per la ciclabilità, successivo a quello del 2010 approdato in giunta a marzo dello scorso anno, ma mai arrivato in assemblea. «Ad un primo esame – si legge nell’indagine – questo “nuovo” Piano contiene principi, indirizzi e buone pratiche molto ampie rispetto alle 10 “proposte” formulate nel rapporto 2010 dell’Agenzia, mentre appare trascurare per certi versi gli aspetti più prettamente gestionali, informativi e manutentivi, che l’Agenzia aveva evidenziato come elementi maggiormente critici rispetto alla fruibilità e sicurezza delle piste già realizzate». In particolare, risulta trascurato il problema della sicurezza degli attraversamenti stradali, e non ci sono stati interventi, spiega l’Agenzia, per favorire la mobilità ciclabile al di fuori delle piste, ad esempio per «rendere promiscui (o con corsia separata) tutti i marciapiedi larghi almeno 3-4 metri, aumentare le zone 30, permettere la percorrenza delle corsie preferenziali, autorizzare il transito contromano nelle strade a senso unico poco trafficate». Niente da rilevare, spiega lo studio, neanche sul fronte dello sfruttamento turistico della bici: «Al momento non risultano iniziative di promozione turistica da parte dell’Amministrazione, mentre sono partite solo alcune iniziative a cura di privati che non si limitano al semplice noleggio, ma propongono tour in città e nei dintorni anche in lingua straniera».
Una cabina di regia
La principale novità che arriverà insieme al prossimo Piano quadro, ha annunciato l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma Marco Visconti, sarà però la costituzione di «una cabina di regia per il coordinamento delle piste ciclabili». Visconti ha anche spiegato che «è stato fatto un appalto da 500.000 euro per aggiustare le piste ogni volta che arrivano delle segnalazioni».