E il difensore civico attacca la Regione
Il caso - da La Stampa del 02.12.2011
02 December, 2011
di Maurizio Tropeano
«L’avvio della stagione invernale impone la puntuale e non ulteriormente rinviabile adozione di misure efficaci contro l’inquinamento dell’aria a tutela della salute dei cittadini». Il richiamo agli enti locali, in primis alla giunta Cota, è del difensore civico regionale. Da nove mesi l’ufficio guidato dall’avvocato Antonio Caputo ha aperto un indagine per verificare ritardi e inadempienze delle autorità amministrative che devono tutelare la salute pubblica di fronte a smog e inquinamento veicolare. In nove mesi sono stati pochi gli enti locali che hanno risposto alle sue richieste di intervento legati anche a «problemi connessi ad una efficace opera di coordinamento».
E così Caputo è tornato alla carica ricordando agli amministratori pubblici «gli obblighi di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, anche nei termini affermati ripetutamente dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo». Per il difensore civico regionale ci sono sette domande che aspettano una risposta. Domande che possono sembrare semplici ma che danno il senso del ritardo del sistema degli enti locali piemontese a rispondere al «coordinamento degli interventi diretti a migliorare qualità dell’aria e dell’ambiente sollecitato anche dal mediatore europeo», spiega Caputo.
E per il difensore civico regionale diventa cruciale sapere ad esempio «quali azioni sinergiche siano state adottate» dal tavolo tecnico attivato dall’assessorato all’Ambiente. Ma soprattutto Caputo vuole capire «come e attraverso quali strumenti siano stati informati i cittadini». Aggiunge: «Sarebbe importante sapere anche in quali tempi, ragionevolmente, sarà possibile superare le criticità e come le amministrazioni intendano farsi carico delle conseguenze della procedura di infrazione avviata dalla commissione europea».