«Un altro "esproprio" delle competenze del Consiglio comunale»
Lettera aperta del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e Pro Natura in merito ai recenti sviluppi della vicenda inerente il Palazzo del Lavoro di Torino e le aree circostanti
02 December, 2011
Al Sindaco del Comune di Torino
On. Piero Fassino
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ing. Giovanni Maria Ferraris
Ai Consiglieri del Comune di Torino
e p.c. Agli Organi d’Informazione
Siamo sinceramente stupiti del recente atto della Giunta Comunale, che in data 22 novembre 2011 ha approvato l'alienazione alla società Pentagramma delle aree circostanti Palazzo del Lavoro (circa 34.000 mq), per "consentire la trasformazione e realizzare un progetto unitario".
Si può essere favorevoli o contrari (come noi) alla realizzazione di un vasto centro Commerciale nell'edificio del Palazzo del Lavoro, che avrebbe meritato ben altra attenzione e avrebbe potuto ospitare funzioni pubbliche significative. Abbiamo criticato questa scelta, facendo osservazioni alla Variante Urbanistica n. 190, e successivamente al Permesso di Costruire Convenzionato, rilasciato il 2 novembre scorso (ma ancora non conosciamo come è stato controdedotto alle nostre Osservazioni), avocandone la competenza esclusiva alla Giunta, senza passare per il Consiglio Comunale che nella passata amministrazione non era pervenuta ad approvarlo.
Ma ora vediamo che, con un'altra forzatura, l'alienazione di una vasta area verde di proprietà comunale, un pezzo del parco di Italia '61, viene decisa con un semplice atto di Giunta.
Il patrimonio del Comune è stato sottoposto in questi anni a diverse alienazioni (soprattutto attraverso i programmi di "cartolarizzazione" delle proprietà comunali). Ma in qualche modo il Consiglio aveva in materia mantenuto la sua capacità deliberativa, e aveva potuto discutere le scelte proposte alle sue competenze.
Ora, per contro, si dichiara che "con l'adozione della Variante 190 nel 2009 è stata approvata l'alienazione della sopracitata area direttamente alla Società per realizzare un progetto unitario".
Non ci consta che l'adozione di una Variante Urbanistica possa disporre direttamente e contestualmente l'alienazione di un bene. Questa deve essere oggetto di un atto separato, e dovrebbe essere di piena competenza del Consiglio, non della sola Giunta. Così l'alienazione non è stata oggetto di nessuna valutazione da parte del Consiglio, che non conosce neppure il progetto di sistemazione definitiva dell'area, se non attraverso alcuni "rendering" più volte cambiati.
In questa vicenda, come in tante altre, il Consiglio si riduce ad un ruolo di ratifica, quando va bene, a una semplice presa d'atto di quanto deciso dai vertici dell'Amministrazione Comunale; ma qui non è stato chiamato neppure a ratificare questa scelta della Giunta e riteniamo tale situazione fortemente lesiva anche dei diritti democratici di partecipazione.
Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta
Maria Teresa Roli
Legambiente Circolo Ecopolis
Antonella Visintin
Pro Natura Torino
Emilio Soave