Cosa vuol dire condivisione
L'intervento di Paolo Hutter su La Repubblica del 9 dicembre 2011.
09 December, 2011
di Paolo Hutter
Il blocco del traffico di oggi e domani è una iniziativa coraggiosa del Comune di Milano, perché un blocco feriale totale è una assoluta novità da quando nel 1999 è iniziata la timida lotta italiana al Pm10. E al tempo stesso non è un azzardo, ma un esordio prudente, attutito dal suo svolgersi nelle giornate del ponte di Sant´Ambrogio, da un orario che esclude le ore di punta, e da una chiusura delle scuole persino esagerata. In questo quadro, meritano di essere analizzate le proteste della Provincia e di altri Comuni, che accusano Milano di aver fatto una fuga in avanti e di aver rotto il principio della condivisione trovata solo pochi giorni fa. È l´occasione per cercare di chiarire un quadro che è spesso confuso agli occhi degli stessi amministratori, e inevitabilmente dell´opinione pubblica. L´allargamento dell´area dei provvedimenti antismog all´intera area metropolitana è utile e necessario, così come lo sarebbe un serio tentativo di coordinare tutte le aree più inquinate da Pm10 d´Italia, che sono soprattutto le aree urbane della Pianura Padana.
Ma allargamento, coordinamento, condivisione non significano adottare gli stessi identici provvedimenti in tutti i Comuni, in tutte le aree. Non mi riferisco tanto al fatto che ci sono Comuni (anche nel Milanese) un po´ meno inquinati, ma soprattutto al fatto che inevitabilmente ci sono Comuni e città che fanno più fatica a limitare o bloccare il traffico perché hanno condizioni diverse, abitudini diverse, potenzialità di trasporto pubblico inferiori e anche – perché negarlo – minore sensibilità e disponibilità dei cittadini.
È ora di dirlo chiaramente, se qualcuno non l´avesse ancora capito. Lo smog non sta a Milano come i rifiuti sono stati a Napoli, non ci sono concentrazioni di micropolveri più alte che a Torino o Verona, né significativamente più alte di altre aree urbane lombarde. Milano è invece la capitale dell´antismog, della sensibilità al tema, della volontà di respirare aria pulita in città ed è anche, come cuore e parte centrale della (virtuale) area metropolitana, la meglio servita – nonostante tutto – dai mezzi pubblici. Non è scandaloso, non è segno di rottura politica, se Milano fa il blocco totale e i comuni circostanti no. Nella stessa Milano c´è un´area centrale dove vigono limitazioni e regole del traffico diverse da quelle degli altri quartieri.
Il coordinamento è lo sforzo di allargare il più possibile l´area dei provvedimenti, sia di quelli anti-congestione che di quelli antismog, anche in modo articolato e graduale, per esempio con orari o criteri differenziati. Ma senza mai rinunciare a sfruttare le migliori possibilità e intenzioni, là dove ci sono. Così come quando si riparlerà di provvedimenti strutturali per tutte le aree urbane del Nord Italia – e si tratterà in primis di contrastare i tagli al trasporto pubblico locale – e delle polveri dei camion sulle strade extraurbane, si spera che nessuno strumentalizzi queste giuste esigenze per revocare i blocchi locali del traffico privato.