La crisi viaggia in tangenziale
Transiti in flessione rispetto all’anno scorso: novembre il mese più nero. Allarme sul progetto della TangEst. “Se i ricavi dai pedaggi continueranno a scendere sarà necessario rivedere il piano finanziario dell’opera” - da La Stampa dell'11.12.2011
13 December, 2011
Alessandro Mondo
Le proiezioni elaborate da Ativa non lasciano dubbi: - 5% a novembre, preceduto da un - 2,8% a ottobre. Stime che confermano e accentuano le percentuali, basate su cifre assolute, registrate da inizio anno e raffrontate con quelle del 2010.
Crolla il traffico sul Saat, acronimo del Sistema tangenziale torinese. Per tacere della A5, l’autostrada Torino-Quincinetto, dove a novembre i transiti ai caselli segnano addirittura un -9% rispetto all’anno passato. Parliamo di veicoli leggeri ma il dato, seppur più contenuto, non risparmia i mezzi pesanti.
Numeri che stridono con l’aumento dei pedaggi previsto da gennaio anche su queste arterie di traffico: + 6,8 % (il 5,86 come remunerazione per gli investimenti effettuati, essenzialmente in termini di misure di sicurezza; lo 0,90, invece, attiene al recupero dell’inflazione). L’unica barriera risparmiata dalla stangata, parliamo della tangenziale, è quella di Falchera, già «adeguata» il mese scorso. Per la cronaca, dal 2012 il salasso interesserà anche le tariffe di transito ai trafori del Frejus e del Monte Bianco (+ 5,97%).
Numeri, quelli al ribasso sulla tangenziale e sulla A5, che dimostrano quanto morde la crisi - ormai al quarto anno consecutivo - e configurano un’ipoteca sulle grandi opere a venire: in primis la Tangenziale Est.
Prima di capire cosa c’entri la TangEst bisogna fare un passo indietro e soffermarsi sulle percentuali attuali, segnate da un saldo negativo che Ativa - la società concessionaria - ritiene strettamente correlato con l’andamento dell’economia e con quello del Pil piemontese. In una parola, il calo - iniziato nel 2009 e riproposto anno dopo anno in forma sempre più marcata, con qualche piccola tregua - sembra strutturale. «Significa che molte persone hanno deciso di rinunciare stabilmente all’opportunità rappresentata dalla tangenziale, e dall’autostrada, per ripiegare sulla viabilità ordinaria», spiega Giovanni Ossola, presidente di Ativa. La considerazione vale per la tangenziale come per l’autostrada.
Naturalmente i dati riepilogati in tabella vanno maneggiati con prudenza. Bisognerà verificare se l’andamento sarà confermato - le prospettive per il 2012 non promettono bene - e occorre ricordare che sui transiti del mese di novembre ha pesato l’effetto-alluvione: nel week-end del 5-6 novembre il traffico si è quasi dimezzato rispetto ai fine settimana ordinari. Il maltempo e gli inviti rivolti dalle autorità a non mettersi in viaggio hanno fatto la differenza.
Anche così, la situazione è quella che è. Da qui le prime preoccupazioni, e i primi interrogativi, sulla TangEst: 22 chilometri, 8,5 dei quali in galleria, destinati a passare nei comuni di Chieri, Andezeno, Montaldo Torinese, Marentino, Sciolze, Gassino, Rivalba, San Raffaele Cimena. Opera in discussione da oltre 30 anni: il completamento dell'anello del Sistema autostradale della tangenziale oggi incompleto nell'attraversamento della collina torinese.
Il discorso riguarda il finanziamento della nuova infrastruttura da un miliardo di euro: parte dell’investimento, com’è noto, sarà sostenuto grazie ai ricavi derivanti dai pedaggi. Qui sta il problema, spiegano da Ativa mettendo le mani avanti. «Se l’andamento negativo dei transiti sarà confermato - avverte Ossola - bisognerà rimettere mano ai piani finanziari, che già si basavano su proiezioni ottimistiche, diminuendo la quota-parte a carico dei privati». Il messaggio, forte e chiaro, è diretto agli enti pubblici.