Ciclomilano: in città il 65% delle piste ciclabili non è a norma
L'associazione ambientalista ha presentato un dossier sulla ciclabilità a Milano.
15 December, 2011
Secondo CicloMilano (associazione non profit ciclo-ambientalista) il 65% delle piste ciclabili a Milano non è del tutto a norma. Addirittura solo il 20% risulterebbe di buona qualità.
Sono i risultati del dossier sulla mobilità ciclabile sviluppato da CicloMilano con Fiab, Ciclobby e Actl, presentato all'Urban Center alla presenza dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Il documento è stato realizzato con lo scopo di mappare le piste in città, segnalarne le problematiche e ideare delle soluzioni.
Inoltre le associazioni hanno stilato tre progetti di intervento pensati per altrettante zone del capoluogo lombardo: il quartiere Bicocca, la zona dei viali delle Regioni e il quartiere Sarpi.
La città di Milano è, del resto, tra i firmatari della Carta di Bruxelles che richiede di attuare politiche per raggiungere almeno il 15% degli spostamenti in bicicletta e di ridurre almeno del 50% il rischio di incidenti mortali per i ciclisti entro il 2020.
Molti degli interventi prioritari si possono realizzare facilmente, in tempi brevi, intervenendo sui percorsi ciclabili esistenti per renderli più accessibili, sicuri, riconoscibili e interconnessi. E’ questa la finalità del progetto Ciclomilano.
Eugenio Galli, presidente Fiab- Ciclobby, ha spiegato: “L’esperienza di CicloMilano è importante per diversi motivi. In primo luogo, serve a ribadire che non è solo tema di “piste ciclabili”: tutte le best practices insegnano che una buona ciclabilità nasce da un mix di ingredienti, gestiti con cura e competenza. In secondo luogo evidenzia l'importanza di un metodo di progettazione partecipata, che evita il rischio di interventi calati dall'alto, spesso votati all'inefficacia, e permette
di valorizzare contributi diversi, favorendo circuiti virtuosi. Ma soprattutto richiama l'attenzione sul fatto che, anche in un momento di consenso diffuso a favore della bici, quale è l’attuale, le buone intenzioni, da sole, non bastano: occorre compiere scelte spesso non semplici tra opzioni alternative e realizzare azioni concrete, con il senso dell’urgenza. La volontà politica, in tutto ciò, ha un ruolo fondamentale”.