La beffa dei treni Bari-Milano e Bari-Torino (e viceversa): meno corse, più care
"La Puglia non molla la presa e già la prossima settimana" intende "tornare a Roma per un incontro" con i ministeri competenti, "perché la partita è solo politica". Lo assicura l'assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, parlando del taglio, da parte di Trenitalia, dei treni a media-lunga percorrenza da e per la Puglia verso il centro-nord. Un taglio cui si è aggiunto un aumento del 63% delle tariffe – da bari.repubblica.it del 15.12.2011
15 December, 2011
"Pensavamo fosse solo la beffa – ha commentato l'assessore - invece c'è anche il danno. Moretti aveva garantito che questa riduzione del servizio sarebbe stata coperta da un mantenimento delle tariffe, invece scopriamo che c'era anche l'inganno di questo insostenibile incremento a cui io penso non corrisponderà un incremento anche della qualità del servizio". "Perché – ha spiegato - i treni resteranno sostanzialmente gli stessi: non c'è in prospettiva un ricambio del materiale rotabile" o "l'acquisizione di nuovi treni il cui comfort giustifichino quell'incremento di costo". "Quindi significa che siamo davvero di fronte ad una pervicace politica che Trenitalia sta portando avanti ai danni del Mezzogiorno e prescindendo da qualsiasi indirizzo degli organi parlamentari e del governo nazionale". "Io - sottolinea - penso che su questo continueremo a fare la nostra parte e chiederemo immediatamente a Moretti spiegazioni. Investirò anche la commissione Infrastrutture che quest'oggi si riunisce tra le Regioni del nostro Paese. E immagino che sia necessario anche un intervento forte del Consiglio regionale, mi auguro all'unanimità".
Per Minervini, "siccome di fatto non hanno più soldi per fare il contratto universale, stanno rovesciando tutto quanto in Freccia, Argento e Bianca perché la Rossa da noi non arriva. E allora dicono che i Freccia si devono campare con il mercato, li portiamo a tariffe di mercato". "Sostanzialmente - spiega l'assessore - omologano la tariffa a quella che hanno sul Tirreno. Ma questo intanto significa che il servizio pubblico non c'è più perché esiste solo quel servizio che può reggersi autonomamente sul mercato. E in più c'è l'inganno, perché da noi non offrono lo stesso standard di qualità". "C'è – ha rilevato Minervini - questa doppia penalizzazione: tu stai tagliando tutta la fascia bassa e stai chiedendo tariffe non corrispondenti a quella qualità del servizio. E, terza cosa che sta venendo fuori, con l'hub a Bologna (dove ora fa scalo chi va a Milano, ndr) di fatto stai introducendo un ulteriore fattore di disagio per tutti i pendolari che andavano verso il Nord. Hai eliminato sostanzialmente tutti i collegamenti 'punto-punto'".
"Con il trasferimento a Bologna – ha sottolineato Minervini - tu stai tagliando tutta una fascia di utenza di mercato che era specifica di quel servizio: per esempio gli anziani che si portavano i bagagli, le famiglie che si portavano i carrozzini. Già nei primi giorni, mi è stato riferito stamattina, si è avuta una riduzione drastica di utenza". "Perché è ovvio – ha concluso Minervini - che a fronte del disagio, con l'incremento delle tariffe e con la riduzione delle corse, la gente si riverserà sempre di più sul low cost".
bari.repubblica.it del 15 dicembre 2011