Area parco ex caserma “Rossani”: il comitato vuole alberi ad alto fusto, non un parcheggio
La realizzazione di un parco con alberi ad alto fusto, il recupero dei soli immobili principali, nessun parcheggio interrato e l’intangibilità della proprietà. Questi i punti irrinunciabili espressi dal comitato cittadino “Rossani” in un incontro pubblico promosso dalla Circoscrizione Carrassi-San Pasquale di Bari. Il documento del comitato sottoscritto da 3.000 baresi
07 January, 2012
Il 7 gennaio 2011 si è tenuto un incontro allo Showville di Bari-Mungivacca avente quale tema il progetto di recupero dell’area ex Caserma “Rossani”, antistante alla stazione centrale di Bari. Questa la posizione espressa in un documento dall’omonimo comitato cittadino.
Sulla destinazione della ex_Caserma Rossani si sono già espressi 3.000 cittadini baresi che hanno sottoscritto una petizione nella quale si chiede:
- la costruzione di un parco con alberi ad alto fusto in continuità con gli esistenti ovvero la costruzione di quel polmone verde che manca alla città;
- il recupero dei soli immobili principali destinandoli a funzioni pubbliche, spazi sociali e servizi per i cittadini; (diminuendo la cubatura esistente abbattendo i piccoli fabbricati fatiscenti);
- di negare la costruzione di un parcheggio interrato perché attrattore di traffico e negazione della auspicata politica di mobilità sostenibile e di “mobility management”;
- l’intangibilità della proprietà e dell’uso pubblico dell’area. La ex_Rossani è pervenuta alla proprietà comunale attraverso lo scambio di altri beni comunali di grande pregio e valore con l’aggiunta da parte dello Stato di 13mil € per il suo recupero. E’ un bene comune che va salvaguardato per la bellezza della Città e il benessere dei cittadini.
Pertanto chiediamo la revoca della Delibera Comunale 756/2011 e dello Studio di Fattibilità allegato che ne è parte integrante e sostanziale. Nel merito il Comitato Rossani ritiene che il permanere della suddetta Delibera, come atto valido della Amministrazione Comunale, rappresenti un pericolo per i beni comunali perché prevede la possibilità anche della sua attuazione parziale. Inoltre il citato SdF è orientato totalmente nella logica della mercificazione e privatizzazione degli spazi che riteniamo non adatta a un bene comune.
L'attuale sistema di mobilità basato essenzialmente sul trasporto veicolare privato è, oggi più che mai, assolutamente insostenibile. Realizzare un ennesimo parcheggio per 800/1.000 posti auto, di per sé attrattore e moltiplicatore di traffico motorizzato privato, nell'area ex Caserma Rossani, vuol dire realizzare un'opera inutile e uno specchietto per le allodole a danno degli stessi residenti. Infatti nel raggio di soli 200 m. da quello stesso sito, secondo una indagine del Comitato Rossani (ed i dati sono sicuramente per difetto), sono già presenti 28 garage contro i 7 dichiarati nello studio di fattibilità tecnico economica commissionato dal Comune. Inoltre perché ai potenziali clienti nessuno ha detto fino ad oggi che, secondo quello stesso studio di Project Financing, mettere l'auto nel nuovo parcheggio "Rossani" costerà 1,50 € l'ora e 145€ per gli abbonamenti mensili?
L'operazione recupero ex Rossani, invece, potrebbe avere un'importanza simbolica per il modello di sviluppo urbanistico e trasportistico da perseguire, anche con riferimento alle esperienze europee sulle città vivibili (CIVITAS, EPOMM, ELTIS, SULP). Il progetto di riqualificazione a solo Parco pubblico e a servizi senza l'annunciato parcheggio, può e deve rappresentare l'occasione strategica per l'intera area metropolitana (e un modello di riferimento a livello regionale) per ripensare ad un sistema di trasporto di persone e merci non "auto-centrico", ma effettivamente multimodale, integrato e sostenibile.
Attualmente l'85% degli italiani si muove in auto; il 60% degli spostamenti motorizzati non supera i 5 Km; le auto circolano per sole due ore al giorno e restano ferme da qualche parte nelle altre 22 ore. Da qui nasce la domanda di parcheggi.
Allora bisogna operare per catturare quel 60% di spostamenti brevi affinché invece che usare l'auto di proprietà quei cittadini possano ugualmente essere liberi di muoversi usando una pluralità di altre modalità di trasporto.
La scommessa per liberare le città dal traffico e salvaguardare le attività economiche
Come? Riequilibrando il sistema dei trasporti attraverso politiche radicali di mobilità sostenibile e di mobility management finalizzate a limitare l'uso individuale del mezzo privato a motore (e quindi la congestione stradale, l'inquinamento ambientale, i costi individuali e collettivi) e potenziando il trasporto pubblico e collettivo (treni, bus), lanciando sistemi di car pooling, car sharing e di logistica sostenibile (es. cargo-bike), rendendo capillare e sicura la mobilità ciclopedonale integrata con il trasporto ferroviario.
A coloro che pensano che l’appellativo di “pertinenziale” del proposto parcheggio interrato sia la parola magica che tutto risolve, facciamo notare che la sentenza della Cassazione del 16/11/2011 sul Piano Urbano Parcheggi di Roma ha sentenziato che per la costruzione dei parcheggi pertinenziali è necessario stabilire sempre e comunque prima di costruire quali saranno le unità immobiliari che si doteranno di un box o di un posto auto, che poi non potranno più essere venduti separatamente dall’appartamento a cui fanno riferimento, pena la nullità dell’eventuale atto di compravendita. Quindi se qualcuno pensa di lanciare la costruzione di un dichiarato parcheggio pertinenziale senza aver già venduto i posti auto ai residenti sappia che ciò non sarà possibile.
Il Comitato Rossani sottolinea la necessità democratica di avviare un processo di progettazione partecipata attraverso la creazione di un Laboratorio di quartiere nel quale far confluire i contributi dei cittadini e dei comitati ed associazioni per favorire la ri-appropriazione condivisa della città di questo spazio per troppo tempo chiuso e nascosto ma importante per lo sviluppo della vita sociale.
Concorda con la proposta, avanzata dall’Assessore regionale all’Assetto del Territorio con i comunicati del 19/12/2011 e del 04/01/2012, di inserirvi un polo culturale a caratteristica regionale e nazionale, ma ritiene che sia necessaria maggiore trasparenza nelle scelte e che queste siano il frutto di un proficuo dibattito pubblico tra le Amministrazioni e la cittadinanza nelle sue svariate forme organizzative. All’interno di questa ottica ritiene che possa trovare spazio idoneo anche la proposta di una “public library polifunzionale”, vale a dire una Mediateca Pubblica Regionale .
Il Comitato Rossani ritiene auspicabile che vi si trovi lo spazio (non ne serve molto) per un “supermercato sociale” cosa giusta e sacrosanta in questi periodi di crisi economica/sociale ed in controtendenza con la mercificazione spinta e generalizzata.
Comitato Cittadino Rossani
Area Rossani. Sannicandro: 'Il parco urbano e la proprietà pubblica non si discutono' - Go-bari.it del 7 gennaio 2011