Regione Puglia contro Trenitalia "Al via class action, esposto all’Antitrust e un numero verde per denunce"
Battaglia contro le decisioni di Trenitalia riguardo al servizio reso sulle linee dei treni notturni che collegano la Puglia con il Nord. Sotto accusa l’aumento del prezzo dei biglietti e del tempo di percorrenza mediante l’introduzione di un cambio obbligatorio a Bologna. L'esito dell'incontro "utile a coordinare la rivolta" del 10 gennaio tra la regione Puglia e gli enti, i partiti e il mondo delle associazioni
10 January, 2012
“Un incontro utile a coordinare la rivolta della Puglia contro un atto di violenza di Trenitalia”. Ha commentato così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola l’incontro di questa mattina con le associazioni dei consumatori pugliesi, i sindacati, le istituzioni, le forze politiche e le associazioni datoriali per presentare alla stampa alcune iniziative intraprese contro Trenitalia a seguito del peggioramento del servizio reso sulle linee notte dei treni che collegano la Puglia con il Nord e dell’aumento dei prezzi dei biglietti e della scarsa trasparenza sulle promozioni pubblicizzate.
Tre differenti azioni: Class Action, esposto a Antitrust e istituzione numero verde per denuce e reclami
“Occorre mettere in sinergia – ha spiegato Vendola – le diverse istituzioni e i diversi attori sociali, per rendere questa battaglia forte e determinata e che non potrà che concludersi dando ragione alle nostre ragioni”.
Le Associazioni dei consumatori hanno predisposto tre differenti azioni:
a) una diffida a Trenitalia ai fini di una Class Action in quanto come concessionario di un servizio pubblico essenziale, con le recenti modifiche degli orari e l’abolizione dei treni, ha peggiorato le condizioni dei cittadini pugliesi;
b) un esposto all’Antitrust con riferimento al tema dell’aumento dei prezzi e delle promozioni pubblicizzate per pratica commerciale scorretta e la nuova organizzazione che prevede 4 livelli che sostituiscono le precedenti classi (prima e seconda);
c) l’istituzione di un numero verde (800.661.834, ndr) attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.00 per raccogliere reclami e denunce di utenti al fine di attivare le azioni di risarcimento danni.
È uno di quei casi, ha proseguito il Presidente della Regione Puglia, “in cui non ci si può lamentare della latitanza della politica. Trenitalia taglia l’Italia in due, taglia i collegamenti ferroviari e impedisce di esercitare pienamente il diritto alla mobilità. Abbiamo reagito con durezza - ha detto Vendola - sin dal primo momento. Già nella prima riunione dei Governatori del Sud con il Premier Monti, abbiamo posto questo problema come emblematico di una discriminazione verso il Mezzogiorno. Vorrei anche ricordare che nel mio primo incontro che ho avuto con i Ministri Passera e Barca per chiudere intese importanti, ho ribadito che tali intese rimanevano tutte condizionate alla dirimente vicenda ferroviaria”.
Il 17 gennaio, incontro della Regione Puglia con Monti. Primo punto in agenda: il ripristino di ciò che è stato tolto
Il Presidente Vendola ha anche annunciato “che il prossimo 17 gennaio il Premier Monti incontrerà i Presidenti delle Regioni del Sud su un’agenda di lavoro meridionale. Per noi, il primo punto di questa agenda sarà il ripristino di ciò che ci è stato tolto, la cucitura di ciò che è stato tagliato”. L’iniziativa di una class action proposta dalle associazioni contro Trenitalia, secondo Vendola “è quanto mai opportuna perché si tratta di un atto di ribellione civile nei confronti di una scelta incivile. Non ci sono ragioni economiche – ha detto Vendola – nelle scelte che sono state fatte da Trenitalia, ci sono ragioni che noi contestiamo in radice; il Governo nazionale non creda di cavarsela pensando che si tratti di un dialogo o di un conflitto tra noi e Trenitalia. Per noi il trasporto ferroviario è un servizio sociale fondamentale e la Regione Puglia intende continuare questa battaglia fino alla fine. Non è possibile perdere questa battaglia, perché significherebbe accettare un destino di marginalità per il Mezzogiorno d’Italia. E se il Sud resta marginale non c’è nessuna possibilità di salvare l’Italia”.
Vendola ha anche ringraziato tutti i media “che hanno svolto un ruolo importantissimo di sensibilizzazione, perché non subissimo in maniera rassegnata questi soprusi”.