I rifiuti di Napoli verso i Paesi Bassi: la vicenda vista dagli olandesi e dai media internazionali
L'operazione che porterà l'immondizia napoletana verso due termovalorizzatori olandesi è ormai entrata nella fase operativa. In Olanda, però, qualcuno teme ancora che le stive delle navi possano celare brutte sorprese, anche se le autorità e le aziende coinvolte garantiscono il massimo rigore nei controlli. La notizia, intanto, è arrivata anche in Cina
11 January, 2012
La notizia del primo viaggio dei rifiuti napoletani alla volta dell'Olanda è stata salutata dal sindaco Luigi de Magistris come una vera e propria “boccata d'aria” per la città. Ma cosa ne pensano quelli che, a Rotterdam o giù di lì, la spazzatura partenopea la vedranno sbarcare sistematicamente nei porti di casa? Una vera e propria alzata di scudi contro l'operazione “navi della monnezza”, a dire il vero, non c'è stata, anche se la faccenda ha suscitato comunque un certo allarme. A preoccupare la stampa olandese sembra essere soprattutto la possibilità che la camorra si infiltri nelle operazioni, inserendo nei carichi in partenza anche rifiuti tossici e pericolosi.
Le autorità fiamminghe e gli imprenditori coinvolti, però, sembrano soddisfatti delle rassicurazioni ottenute su questo particolare aspetto della questione. Eric Sloot, il direttore commerciale del gruppo Van Gansewinkel, che gestisce l'inceneritore di Rotterdam, assicura che non c'è stato «il minimo segnale» di un possibile coinvolgimento della criminalità. «Fin dall'inizio abbiamo trattato direttamente con il Comune di Napoli – spiega Sloot – Sappiamo esattamente da dove arrivano i rifiuti, dove vengono stoccati e impacchettati». L'azienda, in ogni caso, garantisce che un ulteriore controllo sarà effettuato all'arrivo di ogni carico in Olanda, per verificare una volta di più che l'immondizia spedita oltreconfine sia quella prevista nell'accordo.
La sensazione, comunque, è che l'opinione pubblica olandese abbia ancora bisogno di qualche rassicurazione, dopo che le immagini di Napoli invasa dai sacchetti hanno fatto il giro del mondo e che le notizie sui traffici illeciti della camorra sono giunte anche all'ombra dei mulini a vento. Tanto che, a scanso di equivoci, una ulteriore precisazione è giunta alle orecchie dei connazionali da parte della stessa Van Gansewinkel e della E.On, la società che gestisce l'altro impianto che accoglierà la spazzatura partenopea, il termovalorizzatore di Delfzijl. Le aziende hanno garantito che i loro forni non bruceranno le famigerate ecoballe, termine ormai tristemente noto anche ad Amsterdam e dintorni.
Il dibattito pubblico, quindi, sembra incentrato più che altro sui rischi legati all'eventuale presenza di scorie tossiche e di infiltrazioni della criminalità organizzata, piuttosto che sul trasporto internazionale dei rifiuti in sé. D'altra parte, i termovalorizzatori olandesi, sovradimensionati rispetto alle esigenze nazionali, dove ormai la differenziata viaggia su percentuali piuttosto alte, non sono nuovi a esperienze di trattamento di immondizia straniera. Nell'anno appena concluso, ad esempio, nei due impianti coinvolti nell'operazione napoletana sono state incenerite circa 300mila tonnellate di rifiuti di provenienza estera, per lo più made in Gran Bretagna.
Tutto normale, dunque, purché le stive dei cargo non contengano sorprese. Eppure, anche nei Paesi Bassi c'è chi contesta a priori questo tipo di accordi commerciali. Henk Van Gerven, membro del Partito Socialista olandese, ad esempio, non condivide l'approccio dello smaltimento oltreconfine, e nel caso specifico torna a tirare in ballo il possibile coinvolgimento della mafia italiana. «Trasportare immondizia è sempre un'attività inutile, ma ciò diventa peggio se noi facendo questo aiutiamo addirittura la mafia italiana, e non si aiuta la popolazione locale con questo tipo di soluzioni – si legge nella dichiarazione riportata dal Fatto Quotidiano - Gli italiani devono curare in proprio lo smaltimento di rifiuti. Trasportandoli e traslocando i problemi in Olanda, significa che la mafia può tranquillamente continuare a frustrare il processo, e scaricare dei rifiuti come gli viene».
Preoccupazioni sul trasferimento dell'immondizia arrivano anche dal mondo accademico. Secondo Jan Bendiks Boersma, professore di Tecnologia energetica al Politecnico di Delft, nell'Olanda meridionale, il trasferimento sistematico di quantità così importanti di rifiuti indifferenziati non può che generare preoccupazioni per l'ambiente e la salute pubblica. «Trasportando così tanti rifiuti dall'Italia ai Paesi Bassi si sposteranno anche altre cose indesiderabili, come oligoelementi, metalli pesanti, forse cadmio e mercurio – dichiara – E il fatto è che poi queste sostanze rimarranno qui».
La questione, insomma, non è priva di spine, tanto che la partenza della prima “nave della monnezza” è avvenuta con notevole ritardo rispetto alle iniziali aspettative dell'amministrazione napoletana. Cavilli burocratici e complessità dell'iter autorizzatorio, certo (a questo proposito, tra l'altro, la Regione Campania ha appena comunicato di non avere non «la titolarità per autorizzare lo smaltimento di rifiuto “tal quale” fuori dal suo territorio», ndr), ma anche una innegabile fatica nel convincere le autorità olandesi della sicurezza dell'operazione e della credibilità di Palazzo San Giacomo.
Eppure, secondo Dick Hoogendorn, amministratore delegato di Vereniging Afvalbedrijven, l'associazione olandese di gestione dei rifiuti che ha seguito le trattative, l'accordo funziona per tutti. «Speriamo di risolvere il problema rifiuti che è stato un grande imbarazzo e pericolo per la salute di Napoli per diversi anni – ha dichiarato - e allo stesso tempo garantiremo la produzione di energia nei Paesi Bassi». Dal canto suo, il Segretario di Stato olandese alle Infrastrutture e all'Ambiente, Joop Atsma, ha garantito, nel concedere l'autorizzazione ai trasferimenti, un attento monitoraggio da parte degli ispettori ministeriali. Tutti contenti, dunque? Per dirlo bisognerà attendere probabilmente i primi arrivi delle “navi dei rifiuti”. Il primo carico (vedi foto RNW) è ormai in partenza dal porto di Napoli, a questo punto non resta che aspettare.
Segue una rassegna stampa internazionale sull'argomento, che contiene anche un articolo pubblicato dalla stampa cinese.
Nederlandse afvalovens kampen met overcapaciteit - da Fd.nl del 11.01.2012
Groeiende afvalmarkt in Italië voor Nederlandse vuilverbranders - da Fd.nl del 11.01.2012
Napels stuurt huisvuil opgelucht naar Rotterdam - da Radio Nederland Wereldomroep del 10.01.2012
Italian rubbish sent to the Netherlands for processing - da DutchNews.nl del 21.12.2011
Waste from Naples to be transported to Netherlands - da China Daily del 21.12.2011
Dutch to import and destroy refuse from Naples - da Irish Times del 14.09.2011
Italy's rubbish welcome in the Netherlands - da radio Netherlands Worldwide del 13.09.2011