Scaligeri, artisti, medici e giuristi l´ultima caccia alle deroghe
Il presidente degli avvocati scrive al sindaco: "Caro Giuliano, la questione è delicata..." . Il Comune resiste, e la corsia speciale per gli iscritti all´Ordine divide gli stessi legali con polemiche sui social network - da La Repubblica del 14.01.2012
14 January, 2012
Al presidente dell´ordine, Paolo Giuggioli, mal gliene incolse: chiedere al sindaco una deroga per l´ingresso in Area C di tutti gli avvocati iscritti all´albo milanese non è piaciuto a molti degli stessi interessati. Che, letta la lettera che il loro presidente ha inviato al sindaco la settimana scorsa, hanno a loro volta scritto lettere aperte per prendere le distanze da quella richiesta. «Not in my name», è il messaggio che, in varie forme, circola su mailing list e forum togati. Ma gli avvocati sono in buona compagnia. Giornalisti, direttori di teatri, musicisti, medici, agenti immobiliari, persino i docenti (anche a nome degli studenti) dell´Università della terza età: soprattutto in questi ultimi giorni la corsa all´esenzione accomuna tantissimi milanesi, che dovrebbero però restare tutti delusi, stando alle assicurazioni del Comune.
A far scandalo tra i suoi stessi colleghi, si diceva, è stato il presidente Giuggioli: il 5 gennaio ha inviato una lettera (pubblicata anche sul sito dell´ordine) all´«egregio signor sindaco, caro Giuliano» (visto che anche Pisapia è avvocato) per sottoporgli «una delicata questione». Ricorda, Giuggioli, che «il documento prevede l´esenzione della tariffa di accesso per determinati soggetti, tra cui i giornalisti e i poligrafici di gruppi editoriali con sede operativa nella Cerchia dei Bastioni (limitata ai turnisti in orari disagiati) e quindi affonda: «Ritengo opportuno che tale esenzione possa essere estesa agli avvocati iscritti all´ordine di Milano, che hanno necessità quotidiana di accedere all´interno di Area C per svolgere la propria attività presso il Palazzo di giustizia».
La lettera, che pare sia rimasta senza risposta, avrà incontrato di sicuro il favore di tanti avvocati, ma molti altri hanno reagito. Anna Gerometta, portavoce dei Genitori antismog e avvocato, ha scritto a Giuggioli «estremamente dispiaciuta» per la sua lettera, spiegando: «Non credo che la maggioranza degli avvocati milanesi condivida la sua richiesta, a nome della categoria, di "chiamarsi fuori", ma credo che come ordine professionale che opera a tutela del diritto sia inappropriato tentare di sottrarsi all´applicazione di provvedimenti di legge necessari a tutela della salute pubblica, evitando così di condividere l´eventuale disagio della restante parte della popolazione, accampando oltretutto giustificazioni poco o per nulla fondate». Chiede, Gerometta, di «revocare la richiesta»: tanti colleghi, ieri, hanno aderito sulla mailing list professionale.
Il tentativo di trovare un motivo plausibile per ottenere una deroga al pagamento del ticket si declina in mille forme: dalla lettera aperta del direttore del teatro San Babila Gennaro D´Avanzo («entrando tutti i giorni per lavorare e uscendo quasi sempre verso mezzanotte, pagherò 1.100 euro annui più i taxi») alla richiesta dei dipendenti della Scala. Medici, odontoiatri e personale sanitario di vari ospedali - anche senza turni disagiati - hanno avanzato la domanda, e così giornalisti di tv, quotidiani e settimanali (per recarsi in centro per servizio), i titolari delle autorimesse dentro la Cerchia e gli ufficiali giudiziari.
(oriana liso)